Amnesty International ha sollecitato le autorità del Bahrein a rilasciate immediatamente e senza condizioni Abdulhadi al-Khawaja, noto attivista per i diritti umani la cui vita è in pericolo dopo oltre 60 giorni di sciopero della fame.
Al-Khawaja, attivista dell'Organizzazione non governativa irlandese Front Line Defenders, è stato arrestato nell'aprile 2011 con l'accusa di essere uno degli ispiratori delle proteste di massa contro il governo. È stato torturato durante la detenzione e condannato all'ergastolo a giugno, al termine di un processo grossolanamente iniquo. Con lui, sono stati condannati altri 13 oppositori. Amnesty International considera i 14 uomini "prigionieri di coscienza".
Il 2 aprile, la Corte di Cassazione ha iniziato l'esame dell'appello contro la sentenza, ma ha aggiornato l'udienza al 23 aprile, rifiutando nel frattempo la richiesta di rilasciare su cauzione i prigionieri.
"Nel caso di Abduhadi al-Khawaja, questo rinvio potrebbe avere conseguenze disastrose sulla sua salute, che continua a peggiorare a causa del prolungato sciopero della fame. Consideriamo le autorità del Bahrein responsabili di questa situazione" - ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. "La loro spietata determinazione nel perseguitare al-Khawaja pare non tener minimamente conto dei principi di giustizia e umanità".
La settimana scorsa, al-Khawaja è stato trasferito dalla prigione di Jaw prima all'ospedale del ministero dell'Interno poi a quello militare della capitale Manama. Negli ultimi quattro giorni, non ha potuto ricevere visite dei parenti.