Dal 10 al 24aprile 2012, SpazioA! (via Pollaiuolo, 3 - Milano) ospita la mostradel fotoreporter Ugo Panella. A cura di Roberto Mutti e pensoblu. Lamostra rientra nel programma del Photofestival 2012.
Il 9 maggio è inprogramma una serata-evento in favore dei progetti in Sierra Leonedella ONG COOPI. Laboratorio Parolini è partner tecnico per lestampe fotografiche.
Attraverso 35fotografie in bianco e nero, asciutte ed essenziali, il fotoreporterUgo Panella racconta la Sierra Leone e le sue storie, alternandominisequenze, intensi ritratti, riprese d'insieme.
A dieci annidal termine di una delle più sanguinose guerre civili, la SierraLeone guarda ora al suo futuro. Un paese in cui la ricchezzamaledetta è quella dei diamanti e la guerra ha visto in azione, neldoppio ruolo di vittime e carnefici, bambini-soldato costretti atagliare col machete braccia e gambe, perfino ai genitori.
I diamanti dellaSierra Leone sono i migliori amici della guerra. In una terraparadossale che ha per capitale Freetown, una città dove tutto puoitrovare, fuorché la libertà. Un retaggio storico che deriva da unadelle guerre civili più cruente cui l'Africa abbia mai assistito eche ha lasciato dietro di sé una scia di 50.000 morti e migliaia dipersone con gravissime disabilità fisiche.
Per anni, fino al2002, violenza a fiumi e mutilazioni a colpi di machete, sono statiil cartello di "benvenuti all'inferno di Freetown". Violenzaper diamanti. Diamanti per armi. Frotte di bambini-soldatotrasformati in vittime e carnefici allo stesso tempo: distaccatiattori e osservatori dell'orrore. E quei tagli che rendono idiamanti maledetti più puri e preziosi, sul corpo dell'uomo nemutilano arti e anima.
Unreportage sui bambini soldato, marchiati dai guerriglieri dellaR.U.F. come loro proprietà. Un ospedale nella Baia di Freetown dàloro la possibilità di cancellare quelle 3 lettere di vergognaincise sulla loro pelle. Solo così questi ragazzi (vittime ecarnefici allo stesso tempo) possono avere una possibilità direinserimento nella società, senza temere vendette o ritorsioni.
Ugo Panella èstato testimone di tutto questo. Tornato dalla Sierra Leone nel 2001con un pesante bagaglio di scatti e storie, tra le più crudeli dellasua lunga esperienza di fotoreporter:
"Benvenuti nelmondo disperato di chi ha perso mani, gambe, braccia, piedi. E nonper distrazione, ma vittime innocenti di una realtà che nessunaguerra potrà mai spiegare. Mi aggiro nel paesaggio umano di un campoprofughi alla periferia di Freetown, dove organizzazioni umanitariecostruiscono protesi e speranze.
Apro gli occhisulla disperazione che interroga il mio essere qui, a testimoniare ildolore dimenticato. Unica giustificazione valida alla mia presenza.Uomini, donne, bambini guardano mute il mio obiettivo invadente.Nessuna parola. Fieri di aver attraversato l'inferno, chiedono allavita altre occasioni.
Incontro Mohammed,42 anni. Un'esistenza difficile: lavorava immerso nell'acquafangosa alla ricerca dei maledetti diamanti, nella regione di Kono.Mi chiama e chiede una foto con sua figlia di dieci anni. La stringeforte a sé tra due protesi, le cui estremità di fanno tenaglie. Seimesi prima i guerriglieri hanno fatto irruzione nel suo villaggio.Uno di loro ha preso sua figlia, le ha puntato un M19 alla testa e,buttandole un machete in mano, le ha ordinato di tagliare le bracciaa suo padre.
"Vedi" mi dice"sono ancora vivo e posso ancora stringerla e vederla crescere".La mente rifiuta parole e comprensione davanti a un tale dramma. Ilsilenzio è l'unica forma di rispetto dovuta".
Storie raccontateattraverso taglienti scatti in bianco e nero. Si leggono sulla pellee nelle relazioni tra le persone ritratte. Passano dalla disperazionealla speranza, in una sequenza che ripercorre l'incredibile e avolte inspiegabile slancio umano alla rinascita, nonostante tutto.
La mostra fotograficaè aperta dal10 al 24 aprile 2012 a Milano, SpazioA! via Pollaiuolo 3, e rientra nel programma delPhotoFestival 2012. Giunto alla sua sesta edizione, PhotoFestival èil circuito espositivo dedicato alla fotografia che per oltre un mese(3 aprile-12 maggio 2012) coinvolgerà le più importanti galleried'arte e gli spazi espositivi di Milano, attraverso un percorso dimostre storiche e contemporanee che porterà la fotografia in tuttala città.
La serata-eventodel 9 maggio, in collaborazione con la ONG COOPI, ci permetterà siscoprire e capire meglio le dinamiche di rinascita e sviluppo in attoin questo paese oggi, attraversole testimonianze di chi ha vissuto questo paese fiero sulla suapelle. (cfr,Comunicato stampa COOPI)
Breve biografiadel foreporter Ugo Panella
Ugo Panella inizia lasua carriera di fotogiornalista alla fine degli anni ?70documentando le guerre civili in Nicaragua, Salvador e Guatemala.Realizza numerosi reportages in Paesi del centro e del Sudamerica,Africa, Medio Oriente e sud est asiatico, che hanno riscosso successiinternazionali.
Grazie al suoimpegno, in Bangladesh, dove le donne vengono sfigurate con l'acidose rifiutano un corteggiatore, le leggi sono diventate severissime.Le sue immagini hanno raccontato, negli anni, l'emarginazione e ladifficoltà di tante vite negate, dando loro voce e dignità.
Nel 2009, nell'ambitodel Festival Sconfinando di Sarzana, riceve il premiofotogiornalistico Eugenio Montale.
www.ugopanella.it
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Informazionimostra e serata-evento:
"Taglimaledetti"
Spazio A! - ViaPollaiuolo, 3 - 20159 Milano - MMverde Garibaldi oppure tram 7
Info: T. 02 92875128- Facebook: Spazio A
Dal 10 al 24aprile 2012
LUN-VEN dalle 17.00alle 20.00; SAB dalle 10.00 alle 18.00; DOM chiuso.
Serata evento:mercoledì 9 maggio, ore 19.00
c/o Spazio A! e Frida- Via Pollaiuolo, 3 - 20159 Milano
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Ufficiostampa:
pensoblu- comunicazione d'impresa, cultura, territorio
SaraAnnoni - cell 3939683130 - sara.annoni@gmail.com