A Verona si sono conclusi i percorsi delle prime 10 persone che hanno scelto di scontare la pena detentiva svolgendo attività di pubblica utilità presso le organizzazioni di volontariato del territorio provinciale; altre 9 sono ancora in servizio e dodici in attesa dei provvedimenti di avvio.
Sono questi i primi risultati della convenzione firmata nove mesi fa dal Tribunale di Verona e dal Centro di Servizio per il Volontariato di Verona e che ha una durata di 3 anni.
Quanto previsto dall'accordo, siglato lo scorso 13 giugno 2011, è valido per i casi di reati commessi da tossicodipendenti, assuntori di sostanze stupefacenti o per violazione del Codice della Strada ed ha già coinvolto undici associazioni presenti della provincia.
A testimoniare la validità della convenzione ci sono, oltre ai dati numerici, le relazioni conclusive redatte dagli stessi protagonisti di queste esperienze e consegnate al CSV di Verona. Alcuni di loro, infatti, a conclusione del lavoro che gli era stato assegnato, e quindi dopo aver "scontato la propria pena", si sono resi disponibili a proseguire il proprio impegno nel servizio, compatibilmente con impegni lavorativi e personali, diventando così a tutti gli effetti "volontari".
«Un'esperienza che si è quindi rivelata vincente, due volte - commenta Elisabetta Bonagiunti, Presidente del CSV di Verona - poiché ha coniugato il riscatto sociale del singolo condannato con la solidarietà dell'associazionismo, un risultato che, anche per i numeri raggiunti, in nemmeno un anno, costituisce uno stimolo per proseguire e implementare le possibilità». S
ono in aumento, inoltre, le richieste di avvocati e privati cittadini, tanto che il 21 marzo scorso il Tribunale e CSV hanno siglato un nuovo accordo per modificare la convenzione al fine di aumentare le collocazioni disponibili. Ad oggi i posti disponibili sono arrivati a quota 39, distribuiti tra 15 associazioni, consultabili sul sito del Centro di Servizio per il Volontariato di Verona, all'indirizzo: http://www.csv.verona.it/lavoro-pubblica-utilita.html.
La scelta per lo svolgimento dell'attività alternativa al carcere può avvenire tra le organizzazioni di volontariato aderenti alla convenzione e attive nella valorizzazione e assistenza alla persona, nell'ambito socio-sanitario, nella tutela dell'ambiente e dei beni culturali, nel soccorso e protezione civile.