«Le ragioni della manifestazione unitaria sulle pensioni promossa dai sindacati per il 13 aprile sono più che condivisibili». Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, commentando l'annuncio della mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil per risolvere il nodo dei lavoratori cosiddetti "esodati" e delle "ricongiunzioni onerose".
«Questioni sacrosante - spiega Olivero - dietro le quali si celano situazioni di grave disagio e di palese ingiustizia. Un Governo responsabile non può non tenerne conto».
Il presidente delle Acli invita l'Esecutivo ad «intervenire per correggere gli effetti distorti della riforma delle pensioni». «Si può infatti accettare l'innalzamento dell'età pensionistica, ma si deve assolutamente garantire la copertura per quei lavoratori licenziati o incentivati a lasciare il posto di lavoro con la prospettiva della pensione vicina, ma che ora in virtù delle nuove norme rimarrebbero per troppo tempo privi di reddito».
«Allo stesso tempo - aggiunge Olivero - occorre risolvere la questione delle cifre esorbitanti richieste per ricongiungere contributi pensionistici da un ente all'altro, in base ad una norma contenuta nella legge 122 del 2010. Di fronti a casi palesi di ingiustizia, il Governo è chiamato ad intervenire con intelligenza e buon senso».
«Le parti sociali - conclude il presidente delle Acli - stanno mostrando grande senso di responsabilità nella gestione di questa crisi economica. Il Governo sta facendo altrettanto e deve continuare a farlo, con la consapevolezza che la tenuta sociale di un Paese è fondamentale quanto la sua tenuta contabile».