"La riforma va fatta al di là delle richieste dell'Europa e dei mercati, perché è l'Italia che ne ha bisogno e la cooperazione vuole contribuire anche in questa occasione in termine positivi".
Lo ha detto Luigi Marino, presidente di Confcooperative e dell'Alleanza delle Cooperative Italiane intervenendo alla Sala Verde di Palazzo Chigi al tavolo di confronto con il governo sulla riforma del mercato del lavoro a nome di Giuliano Poletti, presidente di Legacoop e Rosario Altieri, presidente Agci.
"Una delle necessità di questa riforma - ha detto Marino - è di certo quella di non gravare eccessivamente sul costo lavoro, anche se siamo convinti che a ogni prestazione debba equivalere una contribuzione. Il timore, però, è che con le aliquote del fondo di solidarietà mettiamo insieme imprese che partono da livelli diversi. Per questo invitiamo il governo a dare luogo a una necessaria lunga gradualità".
"Sull'art 18 pensavamo potesse esserci una posizione più netta. Ci rendiamo conto che pur dovendo dare vita a una riforma strutturale ed efficace, le misure devono conciliare posizioni differenti. Solo così il premier potra' portare avanti una road show per rendere più appetibile il mercato italiano".
"Sulla flessibilità in entrata ci aspettavamo una dura attività di contrasto su alcuni abusi. L'impressione è che sia stata usata la mano pesante su tutti i contratti attraverso adempimenti, costi e vincoli. Ad esempio sul tempo determinato e sul part time c'è un appesantimento eccessivo.
Riteniamo che il part time necessiti di alcuni aggiustamenti, ma senza stravolgerlo. Sembra che molte misure siano tarate su schemi di intervento che prendono in considerazione solo imprese manifatturiere, mentre in Italia c'è un'ampia e complessa presenza di molte imprese impegnate nel terziario avanzato partendo dai servizi alla persona, fino a quelle impegnate nella logistica, nel trasporto e nella produzione lavoro. E tutte hanno espresso necessità di flessibilità in entrata e in uscita".
"Nel complesso facciamo - ha concluso Marino - prevalere lo spirito di responsabilità in un confronto molto intenso che il governo ha condotto con l'associazionismo imprenditoriale avvalendosi di una spinta semplificatrice alla quale ha contribuito anche l'Alleanza delle Cooperative".