ROMA - Più uomini che donne, in rapporto schiacciante di cinque a uno, tra i 100 mila al via, 77 nazioni partecipanti e 5.300 stranieri all'arrivo, moltissimi in confronto alle presenze italiane (7.300). Nessuna sorpresa sul podio: a stravincere è di nuovo il Kenia, che si porta a casa la settima edizione consecutiva sia la corona della categoria maschile (con Kanda, 2h08'04") che femminile (con Kimutai, 2h31'11"). Il primo italiano arriva 17 minuti dopo l'oro.
Ma ce ne è un altro che non ha avuto rivali, è il bolognese Alex Zanardi, una furia in sella alla sua hand-bike, tra altri 51 competitori. Suo non solo il primo gradino del podio, ma il record personale e della manifestazione. In 1 ora, 11 minuti e 46 secondi, infatti, abbassa di 4 minuti il tempo fatto lo scorso anno all'ombra dei Fori Imperiali. Secondo il compagno in maglia azzurra Mauro Cratassa, terzo un polacco, e quarto di nuovo un azzurro, Vittorio Podestà, compagno di Zanardi nell'avventura del Barilla Blu team.
"E' stata - ha commentato Zanardi all'arrivo - una bella gara, sono contento del tempo e di aver vinto davanti a mia moglie e mio figlio. Mi dispiace solo per i ragazzi che mi sono arrivati dietro: io sono avvantaggiato sia per le mie condizioni fisiche che per il mezzo che ho a disposizione". Poi, parlando del risultato: "Questo risultato è migliore persino del record del 2010, quando colsi la prima vittoria qui. Il fatto che gli handbikers non fossero distinti per categoria di disabilità mi ha sicuramente favorito nel ?fare il vuoto dietro', ma questo non sminuisce la mia prestazione, decisamente positiva. Roma ha sancito la prima delle tappe d'avvicinamento al sogno olimpico del 2012, che ormai si è trasformato dalla ?semplice' partecipazione alla voglia di medaglia: giornate come queste mi rafforzano nella mia consapevolezza". Poi lancia un messaggio: "Questa vittoria è dedicata a tutti quelli che pensano che i disabili possano solo giocare con la playstation".
"Al di là della classifica finale - ha detto il quarto classificato, Vittorio Podestà, che si aggiudicò l'edizione 2009 - sono soddisfatto per le sensazioni provate durante la gara. Il percorso è uno tra i più complicati per la mia categoria, infatti più di una volta mi sono trovato a governare con difficoltà l'handbike in curva. Tuttavia ho concluso la corsa senza particolari affanni, cercando di gestire tatticamente al meglio la volata con i miei più diretti avversari. Sono contento d'aver vissuto la prima stagionale a Roma perché questa Maratona è tra le più accoglienti per gli handbikers e merita d'essere vissuta metro per metro". (a cura del Cip)