Contro la pedofilia, i provvedimenti giudiziari da soli non bastano a salvaguardare l'incolumità dei più piccoli. Per questo è necessario un controllo sociale altissimo ed è decisiva l'importanza di strumenti che consentano ai più piccoli e alle loro famiglie di informarsi, avere consigli e, nel caso, denunciare.

Lo sottolinea Ernesto Caffo, Presidente di SOS Telefono Azzurro Onlus, commentando l'arresto dell'allenatore di una squadra di pallavolo, che, con già a carico condanne per reati a sfondo
sessuale, adescava minori sul web.  "E' essenziale che sempre di più, famiglie e giovani prendano coscienza non solo dei vantaggi della comunicazione online, ma anche dei potenziali pericoli del web", aggiunge Caffo ricordando i servizi dell'associazione (come il numero d'emergenza 114) per segnalare casi e denunciare. Solo in Italia al 30 giugno 2011, secondo i dati della Polizia Postale e delle
Comunicazioni - osserva ancora Telefono Azzurro - sono stati oscurati in Italia 179 siti, 856 in black list, monitorati 349.606 mentre gli indagati sottoposti a provvedimenti restrittivi sono stati 384. A livello mondiale l'Interpol, a proposito dello sfruttamento sessuale e pedopornografico dice che, al settembre 2011, sono 2.345 le vittime di sfruttamento sessuale identificate provenienti da 41 Paesi; 1.144 i trasgressori identificati; 200mila i siti che offrono immagini di bambini. Inoltre, l'età media stimata dei bambini sfruttati è passata dai 10 anni del 2003 ai 7 anni del 2007 per introiti illeciti di oltre 4 miliardi di dollari l'anno.


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