"Investire in istruzione significa investire in pace e convivenza", dichiara Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des hommes. "La cultura e l'educazione sono un patrimonio dell'umanità da garantire alle nuove generazioni. È un capitale che ognuno porta con sé e che non è sottoposto a vincoli territoriali o temporali". Per questo da qualche anno la campagna per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla centralità dell'istruzione per il miglioramento delle condizioni di vita dei Paesi in via di sviluppo si chiama Obiettivo Scuola.
Gli interventi di Terre des hommes in ambito socio-educativo si focalizzano principalmente sulla riabilitazione delle strutture scolastiche nei Paesi in via di sviluppo, laddove per povertà, disastri naturali o conflitti non siano adeguate allo svolgimento delle lezioni. Un'attenzione particolare viene data alla formazione e motivazione degli insegnanti. Allo stesso tempo si agisce direttamente sugli scolari, fornendo loro il necessario per frequentare la scuola: libri, cancelleria, uniformi, ecc. Tra i Paesi in cui TDH-I interviene figurano anche Libano, Iraq e Palestina.
Un valido strumento per assicurare la continuità dell'intervento e prevenire il fenomeno dell'abbandono scolastico è il sostegno a distanza. In questo momento sono quasi 14.300 i bambini e gli adolescenti sostenuti da privati - spesso da molti anni - attraverso i progetti di Terre des hommes Italia, in 21 Paesi. "Di questo tipo d'interventi non beneficia solo il bambino, ma tutta la sua famiglia e l'intera comunità", prosegue Salinari. "Seguendo l'approccio del Child Focused Development si parte dal miglioramento della condizione minorile per allargare quanto più possibile l'ambito di azione alla necessità della famiglia, della comunità e delle istituzioni di riferimento. In questo modo si incide maggiormente sulle cause che determinano le condizione di sfavore e si promuove lo sviluppo non solo come fattore di crescita economica, ma di sviluppo umano".