Con la circolare n. 32 del 6 marzo 2012, l'INPS ha fornito istruzioni operative in merito all'applicazione degli articoli 3, 4, e 6 del decreto legislativo n. 119/2011, che ha introdotto modifi-che alla normativa relativa ai congedi ed ai permessi per l'assistenza alle persone in situazione di disabilità grave.
L'Istituto chiarisce che in caso di grave handicap del figlio, la lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre possono prolungare il congedo parentale entro gli otto anni di età del bambino fino a tre anni, da fruire sia in modo continuativo che frazionato(art. 3 del decreto).
Ciò vale anche per i genitori adottivi. Non viene meno la possibilità per i genitori, in alternativa, di fruire dei riposi orari retribuiti fino al compimento del terzo anno di vita del bambino.
Il prolungamento del congedo de-corre dalla conclusione del normale periodo di congedo ed i genitori possono fruirne entrambi, alternativamente, fino all'ottavo anno di età, fermo restando che il periodo massimo triennale del congedo prolungato è comprensivo del periodo di congedo ordinario.
Cambiano anche le regole per i criteri di concessione del congedo straordinario per l'assistenza di una persona gravemente disabile. L'art. 4 comma 5 indica i criteri di priorità che devono essere ri-spettati per la richiesta del periodo di congedo straordinario indennizzato:
- Il coniuge convivente della persona con disabilità grave;
- Il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, se il coniuge convivente manca, è deceduto o soffre anch'egli di patologie invalidanti;
- Uno dei figli conviventi della persona disabile, in mancanza dei soggetti sopra elencati;
-Uno dei fratelli o sorelle conviventi, qualora manchino tutti i soggetti sopra indicati.
È esteso anche al congedo straordinario il principio del "referente unico", già introdotto per i per-messi ex legge 104/92. Pertanto, sia il congedo straordinario sia i permessi riconosciuti dall'art. 33 della legge 104 non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore per l'assistenza di una stessa persona disabile in situazione di gravità.