"Un'ottima idea, che permetterà di combattere un fenomeno, quello del bullismo, conosciuto ma non nella sua vera natura e per questo affrontato senza gli strumenti efficaci".Così il Prof. Ernesto Caffo, Presidente di SOS Telefono Azzurro Onlus, ha commentato l'approvazione dell'emendamento al decreto legge semplificazioni, votato dalle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera dei Deputati, che prevede l'istituzione, in ogni realtà scolastica,  di un organico di rete per l'integrazione degli alunni con ''bisogni educativi speciali, la formazione permanente'' e per contrastare i ''fenomeni di bullismo''. 

"È una realtà spesso poco chiara - continua Caffo -  che non viene riconosciuta come tale e crea disorientamento non solo nei giovani, ma anche nelle loro famiglie. È necessaria, poi, la più completa sinergia tra Istituzioni e Associazioni, al fine di garantire un approccio efficace al fenomeno. Telefono Azzurro, attraverso la linea 19696, offre ai ragazzi una concreta possibilità di ascolto e supporto e, attraverso laboratori annuali nelle scuole, attività di educazione e sensibilizzazione al bullismo per promuovere tra i ragazzi e gli insegnanti la consepevolezza delle problematiche connesse al fenomeno". 

Una realtà da non sottovalutare: dall'ultima Indagine conoscitiva sull'Infanzia e l'Adolescenza condotta da Telefono Azzurro ed Eurispes e diffusa nel dicembre 2011, emerge che nelle scuole il 22,8% degli alunni è vittima di provocazioni e prese in giro ripetute, mente il 21,6% subisce costantemente offese immotivate. Il 10% degli alunni è poi fatto oggetto di continua esclusione ed isolamento da parte del gruppo e subisce costantemente il danneggiamento di oggetti e, nel 3% dei casi, il furto di denaro.

Inoltre, quasi 1 ragazzo su 5 ha dichiarato di non essersi confrontato in proposito con i propri genitori e, quanto alle specifiche soluzioni proposte dagli adulti, prevale in maniera marcata il suggerimento di ignorare il comportamento dei bulli nel 16,5% dei casi. La mancanza di un sostegno e di una guida da parte dei genitori è stata riscontrata nel 6,6% dei casi. Solo il 3,4% dei genitori ha suggerito ai ragazzi di rivolgersi agli insegnanti e solo il 2,4% si è confrontato direttamente con la scuola.
 
"Questi dati delineano un fenomeno non certo limitato. È necessario il totale coinvolgimento di tutti gli attori sociali ed istituzionali, per arrivare all'azzeramento di queste cifre ", conclude Caffo.

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