La presidente di Italia Nostra Alessandra Mottola Molfino incontra oggi il ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi. La fase di cambiamento che il Paese si è trovato costretto ad intraprendere negli ultimi mesi, non può che coinvolgere anche l'ambito dei beni culturali e del paesaggio. "Per questo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali deve riuscire ad assumere, in tempi rapidissimi, un ruolo propositivo e da attore protagonista - afferma la presidente - quale, negli ultimi anni specialmente, gli era sempre stato precluso, facendolo assurgere a ministero minore o peggio inutile, declassato e scippato dei suoi esigui fondi".
In un momento in cui la credibilità della politica è particolarmente compromessa e i cittadini si riconoscono in associazioni come Italia Nostra - associazione apolitica e apartitica - Italia Nostra chiede che queste associazioni siedano ai tavoli della pianificazione urbanistica e ambientale. "Sempre di più - afferma la presidente - i cittadini si rivolgono a noi chiedendo di portare avanti cause specifiche contro una politica sbagliata e arrogante. Questi cittadini vogliono essere rappresentati per la tutela dei loro interessi da organismi non politici che hanno a cuore solo il bene dei cittadini e del nostro Paese"? (leggi tutto il comunicato)
Lettera-appello al Min. Ornaghi sul parcheggio sotto la Basilica di Sant'Ambrogio a Milano
Ella, Signor Ministro, da Cittadino milanese, conosce per certo la controversa vicenda dello scavo in corso nella piazza che fiancheggia la Basilica di Sant'Ambrogio e che si vuole trasformare, contro le ragioni della storia millenaria della città, nel tetto di una vasta autorimessa multipiano, costruita nel vuoto profondo lasciato dal rimosso Coemeterium ad Martyres. Ella forse non sa che la originaria opposizione del bravo Soprintendente alla scelta "inopportuna per la vicinanza del complesso di Sant'Ambrogio, riferimento simbolico e monumentale della città" fu vinta attraverso l'avocazione della decisione alla direzione regionale, con l'esplicita dichiarazione (registrata allora dalla stampa) che la "scelta politica" della amministrazione comunale non poteva essere messa in discussione dalla istituzione della tutela. Il capovolgimento, Ella ben intende, nell'ordine dei valori sancito dal principio di priorità della tutela scolpito nell'art. 9 della costituzione. Se la tutela deve cedere alla politica non v'è ragione di tenere in vita lo stesso ministero per i beni culturali affidato alla Sua responsabilità? (leggi tutta la lettera)
L'Aquila, 4 punti chiave per segnare una svolta
A tre anni dal terremoto in Abruzzo, quattro questioni ancora aperte per i beni culturali:
la fine del commissariamento; l'approvazione del vincolo paesaggistico; l'avvio dei lavori nel centro storico; il contenuto del Piano di ricostruzione adottato dal Comune? (leggi tutto il documento)