Apprezzamenti ma anche perplessità. È quanto emerso dalla riunione del Comitato Nazionale dei Familiari della Lega del Filo d'Oro, l'Associazione che da quasi 50 anni offre cure e assistenza a persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, tenutasi a Molfetta nei giorni passati.
I membri del Comitato, rappresentativi delle famiglie afferenti all'Associazione, hanno manifestato un sentito apprezzamento per la struttura che, per i suoi arredi, le attrezzature e l'organizzazione del servizio, valorizza il territorio pugliese, offrendo opportunità importanti a tutta la regione in termini di prestazioni e occupazione.
Inaugurato nel 2007 il Centro Socio - Sanitario residenziale è infatti un importante punto di riferimento per giovani e adulti sordociechi pluriminorati psicosensoriali residenti nella regione, ai quali offre servizi educativo-riabilitativi, sanitari e assistenziali. A regime è in grado di ospitare 40 utenti a tempo pieno e 15 a degenza diurna.
Sembra tuttavia che la struttura, almeno da quanto emerge dall'incontro del Comitato con le famiglie che fanno riferimento al Centro di Molfetta, non abbia ancora una sua precisa identificazione nell'ambito del sistema dei servizi socio-sanitari pugliese; benché funzionante è attualmente sottoutilizzata nonostante le numerose richieste di prestazioni provenienti dal territorio pugliese alle quali si sommano le difficoltà riscontrate dalle famiglie per ottenere le autorizzazioni necessarie all'accesso.
Insomma preoccupazioni per l'incertezza nel futuro dei propri cari è stata espressa dai familiari i quali sollecitano una maggiore attenzione al tema da parte delle autorità regionali.
Con oltre 450 dipendenti, tra operatori specializzati, medici, psicologi, assistenti sociali e 400 volontari, la Lega del Filo d'Oro ha sedi a Osimo, Lesmo, Modena, Roma, Napoli, Molfetta e Termini Imerese. E' oggi punto di riferimento per assistenza, riabilitazione e reinserimento delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che, secondo uno studio europeo, solo in Italia sono tra tremila e undicimila.
La sordocecità è una combinazione della perdita, totale o parziale, della vista e dell'udito che è di ostacolo o impedisce di svolgere le normali funzioni della vita quotidiana. Quando oltre al deficit visivo o uditivo sono presenti altre minorazioni (motorie, intellettive, danni neurologici, malformazioni scheletriche, ecc.) si ha la pluriminorazione psicosensoriale.