AMREF Italia vince la seconda edizione del Premio Immagini Amiche, per la categoria "pubblicità stampata", con la Campagna "Nessuna donna dovrebbe rischiare la vita per dare la vita". Ad AMREF vanno sia il premio della giuria che quello decretato dal pubblico attraverso il voto online.
L'iniziativa, promossa dal Parlamento Europeo e dall'Unione Donne Italiane (Udi), in partenariato con il Dipartimento Pari opportunità e con la Commissione europea, mira a valorizzare una comunicazione che veicola messaggi creativi positivi sull'universo femminile, che vadano oltre i luoghi comuni e la strumentalizzazione del "corpo delle donne". La scelta è stata presa all'unanimità dalla giuria presieduta dalla giornalista e scrittrice Daniela Brancati. Ad AMREF è stato assegnato anche il premio del "popolo del web", che ha votato attraverso il sito www.premioimmaginiamiche.it.
La premiazione si è svolta il 2 marzo presso lo Spazio Europa, sede di Roma del Parlamento e della Commissione europea. A ricevere il premio per AMREF Italia c'erano Paola Ferrara, responsabile della Comunicazione, Viviana Mattacchioni, Art Director, e il fotografo Marco Di Lauro, fotoreporter di Getty Images, autore dello scatto. Insieme ad AMREF, la giuria ha premiato Milena Gabanelli e Geppi Cucciari per la televisione, Kinder cereali per lo spot con Valentina Vezzali, Piazza Italia e l'agenzia Diaframma Advertising per le affissioni, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni per la pubblicità sul web. Il riconoscimento del voto popolare è andato anche a SkyTG24 per la televisione, alla Mellin e al video "Per la mia strada", realizzato da Corrente Rosa, per quanto riguarda il web.
Dietro all'immagine vincitrice, una delle molte storie che si celano dietro al lavoro quotidiano di AMREF in Africa. La storia di due donne, una madre incinta e la sua prima figlia, di 6 anni, che accorrono al centro medico allestito dall'organizzazione a Marsabit, in Kenya, per chiedere aiuto dopo la violenza subita dalla piccola a scuola. Un crescendo di stress, preoccupazione e dolore che scatena nella donna le doglie e il parto prematuro, che lo scatto di Di Lauro ha colto e fissato per sempre, trasformandolo nel simbolo della lotta quotidiana per la vita delle donne africane.