Il dolore di Telethon per la scomparsa di Renato Dulbecco
Il premio Nobel è stato il primo presidente della Commissione medico scientifica internazionale.
Nel 1999 il suo cachet per il festival di Sanremo servì a dar vita all'Istituto Telethon Dulbecco
La Fondazione Telethon, l'ente che raccoglie fondi per finanziare la ricerca sulle malattie genetiche, piange la scomparsa del Professor Renato Dulbecco, premio Nobel nel 1975 per le sue ricerche sui virus tumorali e padre ispiratore del Progetto Genoma Umano. Dulbecco ha svolto gran parte della propria carriera presso centri di ricerca statunitensi.
Dal 1994 era presidente onorario della Commissione Medico Scientifica di Telethon, organismo che seleziona i progetti di ricerca più meritevoli, dopo esserne stato presidente dal 1991. Nel 1999, anno in cui prese parte al Festival di Sanremo decise di devolvere il suo cachet, pari a 50 milioni di lire, alla creazione di un istituto che consentisse a giovani ricercatori eccellenti di svolgere in piena indipendenza la propria carriera in Italia: nacque così l'Istituto Telethon Dulbecco (DTI), grazie al quale, dopo una scrupolosa selezione, venivano assegnati ai ricercatori uno stipendio adeguato e il finanziamento del progetto di ricerca per 5 anni rinnovabili.
Fino ad oggi l'Istituto Telethon Dulbecco ha coinvolto 30 laboratori in Italia, di cui 20 sono attualmente attivi, permettendo ad oltre 370 tra "Telethon scientist", collaboratori, borsisti di svolgere la loro attività all'interno del DTI, arricchendo con il proprio talento la comunità degli scienziati italiani impegnati nella ricerca sulle malattie genetiche. È proprio il tema della formazione dei giovani e della mentorship, secondo Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Telethon, il più grande insegnamento che ci lascia Renato Dulbecco. «Mi fece molto riflettere" -ricorda Pasinelli -quando mi disse che motivo di maggiore orgoglio per lui, più del Nobel ricevuto, era il fatto che cinque suoi allievi avessero ottenuto lo stesso riconoscimento.
Riteneva la formazione alla conoscenza e all'amore per la ricerca, il principale compito di uno scienziato. Un insegnamento forse ancora non abbastanza valorizzato nel nostro Paese.»