I Capi gruppo dei partiti italiani al Parlamento europeo - Mario Mauro -Pdl-, David Sassoli -Pd-, Niccolo' Rinaldi -Idv- e Giuseppe Gargani -Udc-Sup-Fli- hanno consegnato ieri al Premier Mario Monti una lettera (indirizzata anche al ministro Fornero) per chiedere al governo d'intervenire contro la chiusura dell'Agenzia per il Terzo Settore.
Riportiamo di seguito la lettera, auspicando una presa di posizione vicina anche da parte delle forze politiche italiane.
On.le Presidente del Consiglio, On.le Ministro, lo scorso 28 Gennaio è stata annunciata la chiusura dell´Agenzia per il Terzo Settore, insediata dieci anni fa a Milano.
L'ente, nato nel marzo 2002 come Agenzia per le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, dal maggio 2011 aveva preso il nome di Agenzia per il Terzo Settore. L'ente di emanazione governativa di diritto pubblico era preposto ad esercitare poteri di indirizzo, promozione e vigilanza nel contesto in cui agiscono le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, i soggetti del terzo settore e gli enti non commerciali.
La decisione di indicare Milano come sede dell'Agenzia, come ha ricordato il Sindaco Pisapia nella lettera inviataVi, era stata sia per una giusta scelta di decentramento e sia per il ruolo fondamentale che Milano e la Lombardia hanno sempre svolto nell'ambito del Terzo Settore.
Riteniamo, quindi, che l´Agenzia per il Terzo Settore sia un Organo collegiale utile in quanto:
1) Esercita poteri di indirizzo, promozione e vigilanza sui soggetti del Terzo Settore e gli enti non commerciali e sulle loro attività (sostegno a distanza, raccolta fondi etc.) allo scopo di assicurare la tutela da abusi.
2) Comunica agli Organi competenti (Agenzia delle Entrate, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dello Sviluppo economico e Ministero degli Affari Esteri) le violazioni e anomalie riscontrate nello svolgimento della propria attività di controllo affinché vengano adottati i provvedimenti consequenziali,.
3) Esercita di fatto, in accordo con l'Agenzia delle Entrate, una funzione di vigilanza e controllo sul complesso mondo del non profit italiano (vedasi le 190 false Onlus chiuse grazie all'intervento dell'Agenzia negli ultimi 5 anni).
4) I costi sostenuti per l´attività dell´Agenzia sono relativamente bassi (il budget 2011 è stato di 700.000 euro) con cariche praticamente gratuite del suo Organo collegiale.
5) Non c'è nessuna istituzione pubblica competente che in caso di chiusura dell'Agenzia per il Terzo Settore potrebbe assumere i compiti che l'Agenzia oggi svolge. Si lascerebbe un vuoto nella funzione propositiva e di controllo sul mondo del terzo settore. In ogni caso sarebbe utile l'apertura di un confronto di merito per consentire all'agenzia di operare in piena collaborazione con le autorità di governo.
Infine, riteniamo che in un momento in cui da più parti (Unione Europea, Presidente della Repubblica, Indagini Censis, Eurispes, etc.) si vede nel contributo che il Terzo Settore non profit dà, per esempio al Welfare, un fattore fondamentale per uscire dall'attuale crisi, apparirebbe incomprensibile la chiusura dell'Agenzia per il Terzo Settore.
Quindi, chiediamo a Lei, Presidente del Consiglio dei Ministri, e al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali di rivedere la decisione annunciata di chiudere l'Agenzia per il Terzo Settore di Milano.
Un cordiale saluto,
On. Mario Mauro Presidente del Deputati del PDL al Parlamento europeo
On. David Maria Sassoli Presidente del Deputati del PD al Parlamento europeo
On. Nicolò Rinaldi Presidente del Deputati dell'IDV al Parlamento europeo
On. Giuseppe Gargani Presidente del Deputati dell'UDC-SUP-FLI al Parlamento europeo