La sentenza di Torino. 16 anni ai dirigenti dell'azienda per l'amianto a Casale Monferrato.
«E' una giornata memorabile quella di oggi per il mondo del lavoro, perché viene affermato in maniera drammatica ma incontrovertibile che il diritto alla vita e alla salute dei lavoratori non è un valore negoziabile, da nessuno e per nessuna ragione».  

Così il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, commenta la sentenza del tribunale di Torino che condanna a 16 anni di reclusione i due dirigenti della Eternit per la tragica vicenda dell'amianto nei comuni di Casale Monferrato e Cavagnolo.

«Questa sentenza non può risarcire il passato - afferma Olivero - ma può farci guardare al futuro con più fiducia; perché rafforza nel Paese la consapevolezza che il diritto alla vita e alla salute dei lavoratori è inalienabile, e non può essere messo a repentaglio per ragioni di profitto, neanche con l'alibi della crisi economica».  

«Sappiamo purtroppo che non possiamo abbassare la guardia», aggiunge il presidente delle Acli. «Troppo rischi permangono ancora nel mondo del lavoro segnato tragicamente da incidenti mortali, infortuni e malattie professionali. E troppo facile è per alcuni la tentazione di scaricare questi rischi sui lavoratori meno protetti, in Italia - tra i lavoranti in nero, soprattutto stranieri - e all'estero, nei Paesi in cui la cultura dei diritti ha meno voce o meno forza».

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