"Le Olimpiadi possono essere un grande momento di incontro pacifico tra i popoli e una occasione per le città che le ospitano, per disporre investimenti utili ad accelerare la realizzazione di opere pubbliche e infrastrutture necessarie; per migliorare e riqualificare l'esistente, soprattutto dal punto di vista ambientale, come avvenuto in passato a Barcellona e come sta avvenendo a Londra, nell'ambito di un progetto condiviso, al di fuori di procedure speciali".
Così inizia la lettera che oggi Legambiente ha inviato al Presidente del Consiglio Mario Monti, sul Dossier sulle Olimpiadi di Roma che il Consiglio dei Ministri dovrà esaminare nelle prossime ore, affinché intervenga per modificare alcune importanti scelte che, se realizzate, peserebbero negativamente sul futuro di Roma e del Paese.
Il progetto di Olimpiadi per Roma 2020, almeno per come è ora, non convince. Guardando al merito, nonostante il positivo utilizzo di molti impianti esistenti, è prevista comunque l'occupazione - per la realizzazione di nuovi complessi edilizi- delle delicate aree del Fiume Tevere nonostante le enormi volumetrie realizzate in questi anni e quelle previste dal Prg. E se fosse condivisibile il progetto di Parco fluviale, quello dovrebbe servire a una riqualificazione vera del fiume, come è avvenuto per le altre città europee già citate, piuttosto che ad occupare ulteriori aree libere, come nel caso di alcune piscine dei passati Mondiali di Nuoto.
Sulla mobilità, poi, viste anche le difficoltà delle casse pubbliche, l'evento potrebbe addirittura peggiorare la già difficile situazione della città. E' infatti nota la difficoltà di reperire le risorse per completare la Metro C oltre San Giovanni e attraversare il centro storico. Mentre il completamento dell'anello ferroviario, con la nuova Stazione di Tor di Quinto prevista nel parco fluviale Olimpico, non è nei piani finanziari di Rfi o della Legge Obiettivo. Poiché da soli questi due interventi, indispensabili per il rafforzamento della mobilità a Roma, hanno un costo superiore all'intera previsione di spesa prevista dal Dossier Olimpico è evidente che ci vorranno ulteriori finanziamenti, molto superiori a quelli previsti dalla candidatura ed è chiaro il rischio che Roma si ritrovi in serie difficoltà. Sarebbe inoltre molto alto, a tal proposito, il prezzo in termini urbanistici per l'utilizzo di fondi privati in cambio di nuove ingenti cubature da realizzare al di fuori e in aggiunta alle programmazioni già previste (come sta avvenendo per il prolungamento della Metro B1). Preoccupa molto, infine, che si voglia legare alle Olimpiadi il potenziamento dell'aeroporto di Fiumicino con la realizzazione di un nuovo, devastante, progetto con nuova pista e Terminal (come prevede il Master Plan proposto da Adr) in un area di grande pregio agricolo, ricadente nella "zona 1" della Riserva naturale statale del Litorale romano.
"In conclusione", termina la lettera firmata da Vittorio Cogliati Dezza e Lorenzo Parlati, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente, "sollecitiamo un Suo intervento per modificare queste scelte, pena un peso insostenibile per Roma e per il Paese", affinché le Olimpiadi siano realmente un'occasione di valorizzazione e promozione della Capitale.