In Italia
un bambino su tre è in sovrappeso e uno su dieci è obeso. Unacondizione pericolosa che li porterà quasi certamente a subire malattiecardiovascolari nell'età adulta. È questo l'allarme lanciato da ALT,Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari, in occasionedella conferenza stampa annuale, svoltasi ieri a Palazzo Reale. Professionistidella salute e della comunicazione riuniti per approfondire la relazionepericolosa tra sovrappeso e rischio cardiovascolare, e affilare le armi percombattere una battaglia possibile nella quale le scelte politiche,l'informazione e il marketing delle aziende alimentari possono giocare un ruoloessenziale.
"La prevenzione dell'obesità infantile deve iniziare fin dai neonati,favorendo il più possibile l'allattamento protratto al seno e tenendo sotto controllol'eccessivo recupero ponderale nei primi anni di vita - ha affermato Alessandro Sartorio, primarioEndocrinologo dell'Istituto Auxologico Italiano, IRCCS Milano -. È infatti dimostrato che quasi la metà deibambini obesi si manterranno tali anche da adulti e che gli adolescenti obesipresentano una prevalenza elevata di sindrome metabolica, strettamente connessaal tipo di alimentazione. Significativa è anche la prevalenza di steatosiepatica nei bambini e negli adolescenti obesi, malattia dovuta all'accumulo digrassi nel fegato, che col tempo portano al danneggiamento irreversibiledell'organo deputato al loro smaltimento.
"L'obesità e la arteriosclerosi sono collegati: gli ultimi datiamericani ci dicono che nel biennio 2009-2010, il 9,7% dei nuovi nati-lattantie fino a 2 anni di età era obeso, ed il 16,9% fra i 2 anni ed i 9 anni.Purtroppo stiamo andando nella stessa direzione in Italia.La trombosi è causata dall'arteriosclerosi,cioè dall'accumulo di placche nelle arterie, che stringono il diametro dei vasisanguigni fino al punto che l'apporto di sangue diventa inadeguato e i tessutivengono danneggiati, con conseguenze spesso fatali come nel caso di infarti eictus - ha sottolineato SaverioDioguardi, professore di Medicina Interna presso l'Università degli Studidi Milano -. È un processo che inizianell'infanzia e progredisce con l'età: i primi depositi di grassointravascolari sono già presentinei bambini, ma a 15 anni tutte le aorta e la metà dei bambini hanno lesionicoronariche repertate, anche seiniziali. Quindi le lesioni aumentano in percentuale con i progredire dell'età,e col tempo tendono a divenire vere e proprie placche aterosclerotiche innumeri tali da correlare con il rischio di mortalità per trombosi da adulti.".
Un binomio letale, quello trachili di troppo e trombosi, enfatizzato anche all'interno del report pubblicatoda EHN - European Heart Network, cheriunisce 34 associazioni e fondazioni, tra cui ALT, in rappresentanza di 26Paesi europei. Il report scientifico illustra in modo dettagliato i beneficiche un corretto stile di vita, fondato soprattutto su un'alimentazione sana euna regolare attività fisica, porta alle varie fasce di popolazione, bambini edonne per primi.
"Molti paesi europei, Italiainclusa, sono lontani dal raggiungimento di risultati soddisfacenti nel campodell'alimentazione e dell'attività fisica - ha spiegato Lidia Rota Vender, presidente di ALT -.Troppi cittadini europei, specialmente igiovani, assumono troppe calorie da grassi, zuccheri e cibi conservati processati,facendo pochissima attività fisica. Un'accoppiata fatale, perché sette degliotto fattori di rischio per le malattie cardiovascolari sono collegati proprioa scelte sbagliate nell'alimentazione e all'inattività fisica: sono l'alcol,l'ipertensione, l'obesità, il colesterolo alto, la glicemia elevata,l'insufficiente consumo di frutta e verdura e la sedentarietà".
Secondo gli esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità,modificando queste abitudini è possibile incrementare l'aspettativa di vita dicirca 5 anni. Per questo EHN ha proposto dueserie di obiettivi, intermedi e a lungo termine, che ogni Stato membrodell'Unione Europea deve raggiungere per prevenire l'epidemia di malattie cardiovascolari,che restano la principale causa di morte nel vecchio continente, nonostante iprogressi scientifici fatti nel campo della prevenzione, della diagnosi e deltrattamento delle malattie cardiovascolari da Trombosi. La Trombosi è causa diinfarto, ictus , embolia: colpisce le arterie e le vene in tutti gli organi. InItalia ogni anno 200 mila personemuoiono per malattie da Trombosi, ma altrettante restano fortemente invalide,con costi sociali altissimi, stimati a livello europeo in 110 miliardi di euro di cure mediche e 82 miliardi di perdita diproduttività all'anno.
"Gli obiettivi proposti da EHSstabiliscono la soglia minima e massima di alimenti da assimilare durante lagiornata e i minuti da dedicare ogni giorno all'esercizio fisico - ha spiegatola presidente di ALT -. Sono traguardiambiziosi, che se raggiunti porteranno a un miglioramento significativo dellostato di salute dei cittadini europei, con una netta riduzione dei costisanitari e assistenziali e una qualità di vita migliore. Per raggiungere questotraguardo, tuttavia, è fondamentale che tutti gli Stati membri adottino unaserie di provvedimenti anche legislativi che portino tutti gli attoricoinvolti, dai produttori di alimenti agli insegnati, dai comunicatori aidatori di lavori, a facilitare il cambiamento".
Per fornire esempi concreti, EHN raccomanda la revisione dellaformulazione dei prodotti alimentari per ridurre il contenuto di sale, grassi ezuccheri, l'emanazione di leggi che impongano l'eliminazione dei grassipericolosi dai prodotti industriali, la facilitazione dell'attività fisicanelle scuole e nei luoghi di lavori e l'imposizione di misure che consentano diavere a disposizione piatti sani anche quando si mangia fuori casa, al lavoro ein tutti i luoghi istituzionali.
"Insieme alla prevenzione, èfondamentale anche la diagnosi precoce, perché molte persone, bambini inclusi,presentano fattori ereditari che li predispongono a eventi cardiovascolarianche in giovane età, perché il loro sangue tende a coagulare più facilmente- ha aggiunto Paolo Simioni, professoredi Medicina Interna all'Università di Padova -. Se il rischio viene riconosciuto per tempo può essere curato confarmaci efficaci e tenuto sotto controllo con uno stile di vita sano che limetta al riparo da possibili recidive.
In questo scenario la comunicazione di informazioni corrette èdeterminante per contribuire in maniera concreta all'educazione dei più giovanie della popolazione in generale all'adozione di stili di vita amici del cuore.
"Quando parliamo ai nostripazienti di trombosi il loro pensiero corre immediatamente alle tromboflebitidegli arti inferiori - ha spiegato SergioCoccheri, professore Ordinario di Malattie Cardiovascolari all'Universitàdi Bologna e Vicepresidente di ALT -. Ladisinformazione è tale che la maggior parte del pubblico non sa che il terminetrombosi ha un significato ben più vasto. La trombosi è la formazione di uncoagulo di sangue (trombo) in qualsiasi vaso sanguigno: vena, arteria, o vasocapillare. L'occlusione trombotica di un vaso rappresenta il meccanismo piùimportante di gran parte delle malattie cardiovascolari. In altre parole, latrombosi delle coronarie è la causa principale degli infarti cardiaci, latrombosi della carotide è causa importante dell'ictus cerebrale, la trombosivenosa nelle gambe ha come sua conseguenza peggiore l'embolia polmonare."
Per questo all'interno delle raccomandazioni di EHN è stata inserita lanecessità di regolamentare la pubblicità rivolta ai bambini e di organizzare diffuse campagne disensibilizzazione attraverso i media per aumentare il consumo di alimenti sanie incentivare l'attività fisica. Se ne è parlato nella seconda parte dellaconferenza stampa, in cui è emerso il ruolo strategico giocato dai media, nuovie vecchi, nel comunicare la prevenzione delle malattie cardiovascolari daTrombosi. Ancora una volta accanto ad ALT sono scesi molti professionisti dellacomunicazione, intesa nelle sue varie declinazione, dalla radio alla tv, daigiornali a internet, a testimonianza della volontà dell'associazione dipromuovere campagne eclettiche e multimediali, sotto il segno dell'incisività edell'efficacia.
Tra le iniziative strategiche anche l'organizzazione di eventicollettivi, in grado di coinvolgere larghe fasce di popolazione, le istituzionie le aziende, come la Prima Giornata Nazionaleper la Lotta alla Trombosi, in programma il 18 aprile di quest'anno. Organizzata da ALT con il patrocinio delMinistero della Salute, la ricorrenza si ripeterà ogni terzo mercoledì del mesedi ogni anno. L'Italia diventa così il primo Paese al mondo a dedicare unagiornata al tema della prevenzione, della cura e della ricerca nel campo dellemalattie da trombosi.
"L'attenzione sul rischio trombotico non deve maivenire meno, anche nel campo della ricerca - ha concluso Zaverio Ruggeri, ricercatoreallo Scripps Research Institute di La Jolla, California -. In questi anni sonostati fatti notevoli passi avanti ed è merito dei progressi scientifici se oggimolte persone sopravvivono a un grave evento trombotico. È importante continuarea impegnarsi per capire nel dettaglio i complessi meccanismi che si sonosviluppati a difesa dell'organismo, dalle lesioni che provocano emorragia, aimicrobi che trovano una via d'ingresso nel corpo, ma divengono invece causa dimalattie gravi causate da ostacoli alla circolazione del sangue: i trombi.Dalla comprensione di questi meccanismi arriveranno farmaci sempre piùspecifici ed efficaci."
Ha concluso la conferenza stampa il cooking show di Marco Bianchi, chefdivulgatore scientifico, che, cucinando sul posto piatti sani e gustosi, hadimostrato come la dietasana non sia sinonimo di sacrificio.
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