«La situazione dell'occupazione, soprattutto giovanile, sta purtroppo peggiorando. Non ne usciremo senza un'inversione di tendenza, senza un forte investimento verso le giovani generazioni. L'unica svolta possibile, per uscire dalla crisi, è nel lavoro».

Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, commentando i dati diffusi oggi dall'Istat, che segnano un incremento della disoccupazione a dicembre, con una percentuale di giovani disoccupati del 31%.   

«La riforma del mercato del lavoro da sola non basta a rilanciare la crescita - avverte il presidente delle Acli -. E' necessario che il governo metta mano ad un piano straordinario per il rilancio dell'occupazione giovanile».   

Nelle scorse settimane le Acli hanno consegnato al ministro del Lavoro Elsa Fornero un documento di proposte. «Si tratta di abbattere - spiega Olivero - tutti gli ostacoli, spesso anche culturali, che si frappongono all'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro».  

Le Acli propongono in particolare un uso più esteso del nuovo apprendistato, «per farlo diventare il principale contratto di accesso al mondo del lavoro»; l'utilizzo generalizzato degli stages e dei tirocini, nella logica dell'alternanza scuola lavoro; un'azione nazionale di riqualificazione dell'istruzione tecnica e il potenziamento dell'offerta della formazione professionale; il miglioramento delle politiche attive per ciò che riguarda l'inserimento lavorativo e l'intermediazione di manodopera; la fiscalità di vantaggio per l'imprenditoria giovanile.

«Senza il lavoro dei suoi giovani - conclude Olivero - l'Italia non può crescere».

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