Alle volte, le idee migliori sono quelle più semplici. Quelle che quando le leggi, sono talmente semplici da risultare geniali. E' il caso della proposta di un grande filosofo morale, Peter Singer che a giugno sarà in Italia per un convegno organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche della Luiss, dall'Unicef e dall'Unindustria.
Peter Singer dice che ognuno di noi può salvare la vita di uno o più bambini. Dice che se vedessimo un bambino che sta affogando, non esiteremmo a sporcarci le nostre scarpe migliori per salvarlo. Chiaro, ovvio.
Ma di fronte a 8 milioni di bambini che muoiono ogni anno per malattie curabili e prevenibili, per povertà e malnutrizione, la situazione è un po' diversa. Perché si ha la sensazione che la donazione che ciascuno di noi può fare sia solo una goccia nel deserto. O perché pensiamo che i soldi che diamo alle organizzazioni non governative finiscano solo in spese di gestione o nelle tasche dei governanti dei paesi poveri.
Niente di più sbagliato. Salvare anche una sola vita umana è qualcosa di enorme, di straordinario. E anche se non risolviamo l'intero problema, abbiamo contribuito ad aiutare molti bambini. E poi, i fondi delle organizzazioni non governative non passano per i ministeri e le autorità locali, ma vengono impiegati direttamente sul campo, a favore dei beneficiari. E infine, i costi di gestione non superano mai il 25% del totale dei fondi. Costi che tuttavia sono indispensabili anche per pagare lo stipendio di un operatore professionale che sa quello che deve fare e come lo deve fare. Per fare del bene, insomma, servono professionisti. E servono anche computer, telefoni, macchine, e via dicendo.
Singer quindi esorta le persone a donare. E propone una scala progressiva, una sorta di imposta sul reddito, che va dall'1 e non supera il 5%. In pratica, non occorre che una persona ricca dia la metà del suo patrimonio. Ma se tutti i cittadini del mondo versassero quanto previsto dalla sua proposta, si raccoglierebbe 1,5 trilioni di dollari, otto volte di più di quanto previsto per raggiungere tutti gli obiettivi di sviluppo del millennio. Ovvero si sconfiggerebbe la povertà, tutti andrebbero a scuola, 8 milioni di bambini non morirebbero più ogni anno e via dicendo.
Filippo Ungaro
Responsabile Comunicazione Save the Children Italia