Non abbiamo apprezzato il modo con cui il Ministro Fornero ha reso pubblica la scelta di voler chiudere l'Agenzia per il Terzo Settore dichiarando, a margine di un convegno svoltosi a Milano, che questa era l'unica operazione possibile.
 
Nel merito crediamo che questa sia una decisione sbagliata. Ricordiamo che negli ultimi anni abbiamo assistito ad una costante riduzione dell'attenzione e delle risorse economiche verso l'Agenzia stessa e verso il terzo settore in generale. Ci saremmo aspettati dal nuovo governo proposte e maggiori attenzioni nel sostenere il nostro mondo, che ha una funzione fondamentale per il nostro Paese e rappresenta una forte spinta per l'uscita dalla crisi, e ci ritroviamo invece di fronte ad ennesimi tagli - questa volta contro uno strumento per la crescita, il controllo e la trasparenza del terzo settore - che non fanno altro che indebolirlo.
 
Chiediamo al governo che si apra un tavolo di confronto affinché si trovino risposte e risorse soddisfacenti che sostengano tutto il terzo settore, le cui attività sono trasversali all'ambito economico, sociale e culturale, e non solo del welfare, e affinché vengano messe in atto nuove forme di controllo e autocontrollo.
 
Chiediamo che venga riconosciuto il ruolo del terzo settore nella vita dei cittadini, come pure il suo rappresentare uno spazio fondamentale di partecipazione democratica. Ci auguriamo che il governo non creda che tutto quello che non è Stato o Mercato possa esser liquidato e affossato in questo modo.

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