MILANO - Chiuderà l'Agenzia nazionale per il terzo settore, che ha sede a Milano, in via Rovello, da dieci anni.

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ne ha dato notizia sabato mattina al vicesindaco del capoluogo lombardo, Maria Grazia Guida, al termine di un convegno sui servizi per l'infanzia organizzato dal consorzio Pan. Giuliano Pisapia aveva scritto al presidente del Consiglio Mario Monti e alla stessa Fornero, chiedendo loro di mantenere in vita l'organismo. «Il sindaco ci ha rimproverati», ha detto il ministro Fornero al vicesindaco. «Ci dispiace, ma bisognava fare per forza questa operazione. Fare un'altra authority non sarebbe stato possibile. Tenerla in vita così come è sarebbe stata la riprova che in Italia non si può chiudere niente».

LA STORIA - L'ente, nato nel 2002 come Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (www.agenziaperleonlus.it), dal maggio 2011 aveva preso il nome di Agenzia per il terzo settore. Istituito con il decreto del Presidente del Consiglio del 26 settembre 2000, l'ente di emanazione governativa di diritto pubblico era preposto ad esercitare poteri di indirizzo, promozione e vigilanza nel contesto in cui agiscono le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, i soggetti del terzo settore e gli enti non commerciali.

SEDE A MILANO - La decisione di indicare Milano come sede dell'Agenzia, come ha ricordato Pisapia nella sua lettera, era stata sia per una giusta scelta di decentramento e sia per il ruolo che Milano e la Lombardia hanno sempre svolto nell'ambito del Terzo settore. Lo staff dell'agenzia doveva essere di 35 persone che Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano avrebbero dovuto distaccare, ma oggi si limita a 12 persone e al momento opera in regime di «prorogatio»

.ZAMAGNI: GRANDE PERDITA - «Quando è nata, molte città fecero a gare per ospitare l'Agenzia - aveva ricordato recentemente il presidente Stefano Zamagni-. Fu scelta Milano. Da allora però Comune, Provincia e Regione non hanno fatto nulla per sostenerla. Non hanno speso un solo centesimo per l'Agenzia». «Se chiuderà - aveva detto ancora Zamagni - tutte le competenze verranno trasferite al ministero del Lavoro e delle politiche sociali che creerà un'apposita direzione.

Ma ciò sarebbe un tornare indietro di anni, una grande perdita per il terzo settore».

Redazione Milano online 28 gennaio 2012

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