ROMA - L'associazione Libera 1, che dal 1995 si batte contro tutte le mafie, è stata inserita dalla rivistaThe Global Journal 2nella classifica delle cento migliori Ong del mondo: è l'unica organizzazione italiana di "community empowerment" che figuri in questa lista, la prima dedicata all'universo del no-profit. Migliore Ong del 2012 è Wikimedia Foundation 3, "la cui iniziativa più celebre, Wikipedia, perfetta esemplificazione delle potenzialità di una grande idea ben realizzata, ha trasformato il modo in cui il mondo si procura le informazioni, con i suoi 477 milioni di visitatori al mese", sottolinea The Global Journal. Jay Walsh, responsabile della comunicazione di Wikipedia, ha espresso soddisfazione per il riconoscimento, "che va esteso alla comunità dei nostri 100mila collaboratori in tutto il mondo".

Al secondo e terzo posto. C'è Partners in Health 4, "per  il suo approccio olistico alle malattie infettive in 25 anni di attività e per i due milioni 800mila haitiani visitati nel 2011"; al terzo Oxfam 5, "che è in grado di trovare soluzioni durature contro la povertà e l'ingiustizia ed è presente in 98 paesi del mondo". "Per combinazione a Hollywood è tempo di Oscar, ma anche noi abbiamo il nostro momento di notorietà sotto i riflettori", si legge sul sito web di Oxfam. "Dato che il numero uno è la fondazione Wikimedia e il due Partners for Health, una Ong piccola ma assai rispettabile che opera unicamente ad Haiti, essere il numero tre costituisce un importante riconoscimento della leadership globale di Oxfam".

L'impegno contro la corruzione. "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente è un coordinamento di 1.600 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, impegnate sul territorio per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura sono alcuni dei suoi impegni concreti. "E' un riconoscimento che premia un coordinamento di associazioni - sottolinea Gabriella Stramaccioni, coordinatore nazionale di Libera. - Lo spirito è quello di mettere assieme associazioni, gruppi, singoli cittadini per il contrasto delle mafie, affinché ciascuno sia chiamato a fare la propria parte. In Europa siamo presenti in 30 paesi con una cinquantina di organizzazioni giovanili; una analoga rete sta nascendo in America Latina, con la denominazione di Alas, per il contrasto al narcotraffico".

Il Café de Paris sottratto alla mafia. Tra i successi messi a segno da Libera figura la battaglia per l'assegnazione del Café de Paris, lo storico locale di via Veneto sequestrato alla 'ndrangheta, a una cooperativa di lavoratori. Tra le prime dieci migliori Ong a livello internazionale, la classifica di The Global Journal vede al quarto posto BRAC 6, un'organizzazione per il microcredito nata in Bangladesh quarant'anni fa, che conta oggi 110 milioni di beneficiari; seguono International Rescue Committee 7, "tra le organizzazioni di assistenza umanitaria più affidabili, trasparenti e rapide a intervenire del mondo"; PATH  (Program for Appropriate Technology in Health 8), nata negli anni settanta come agenzia di pianificazione familiare che univa pubblico e privato per mettere a disposizione contraccettivi nei paesi più poveri del mondo, che dal dopoguerra lavora con le donne per combattere la povertà ed è presente in 87 paesi del mondo; Médecins sans frontières 9, che proprio quest'anno celebra il suo quarantesimo anno di attività; Danish Refugee Council 10, che assiste i rifugiati fino a quando non sia assicurata loro una residenza stabile; Ushahidi 11("testimone" in lingua swahili), l'organizzazione con sede a Nairobi che in soli tre anni di attività ha creato una rete informatica che dà conto dell'evoluzione dei progetti di pace in Africa. (26 gennaio 2012)


 ROMA - L'associazione Libera 1, che dal 1995 si batte contro tutte le mafie, è stata inserita dalla rivistaThe Global Journal 2nella classifica delle cento migliori Ong del mondo: è l'unica organizzazione italiana di "community empowerment" che figuri in questa lista, la prima dedicata all'universo del no-profit. Migliore Ong del 2012 è Wikimedia Foundation 3, "la cui iniziativa più celebre, Wikipedia, perfetta esemplificazione delle potenzialità di una grande idea ben realizzata, ha trasformato il modo in cui il mondo si procura le informazioni, con i suoi 477 milioni di visitatori al mese", sottolinea The Global Journal. Jay Walsh, responsabile della comunicazione di Wikipedia, ha espresso soddisfazione per il riconoscimento, "che va esteso alla comunità dei nostri 100mila collaboratori in tutto il mondo".

Al secondo e terzo posto. C'è Partners in Health 4, "per  il suo approccio olistico alle malattie infettive in 25 anni di attività e per i due milioni 800mila haitiani visitati nel 2011"; al terzo Oxfam 5, "che è in grado di trovare soluzioni durature contro la povertà e l'ingiustizia ed è presente in 98 paesi del mondo". "Per combinazione a Hollywood è tempo di Oscar, ma anche noi abbiamo il nostro momento di notorietà sotto i riflettori", si legge sul sito web di Oxfam. "Dato che il numero uno è la fondazione Wikimedia e il due Partners for Health, una Ong piccola ma assai rispettabile che opera unicamente ad Haiti, essere il numero tre costituisce un importante riconoscimento della leadership globale di Oxfam".

L'impegno contro la corruzione. "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente è un coordinamento di 1.600 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, impegnate sul territorio per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura sono alcuni dei suoi impegni concreti. "E' un riconoscimento che premia un coordinamento di associazioni - sottolinea Gabriella Stramaccioni, coordinatore nazionale di Libera. - Lo spirito è quello di mettere assieme associazioni, gruppi, singoli cittadini per il contrasto delle mafie, affinché ciascuno sia chiamato a fare la propria parte. In Europa siamo presenti in 30 paesi con una cinquantina di organizzazioni giovanili; una analoga rete sta nascendo in America Latina, con la denominazione di Alas, per il contrasto al narcotraffico".

Il Café de Paris sottratto alla mafia. Tra i successi messi a segno da Libera figura la battaglia per l'assegnazione del Café de Paris, lo storico locale di via Veneto sequestrato alla 'ndrangheta, a una cooperativa di lavoratori. Tra le prime dieci migliori Ong a livello internazionale, la classifica di The Global Journal vede al quarto posto BRAC 6, un'organizzazione per il microcredito nata in Bangladesh quarant'anni fa, che conta oggi 110 milioni di beneficiari; seguono International Rescue Committee 7, "tra le organizzazioni di assistenza umanitaria più affidabili, trasparenti e rapide a intervenire del mondo"; PATH  (Program for Appropriate Technology in Health 8), nata negli anni settanta come agenzia di pianificazione familiare che univa pubblico e privato per mettere a disposizione contraccettivi nei paesi più poveri del mondo, che dal dopoguerra lavora con le donne per combattere la povertà ed è presente in 87 paesi del mondo; Médecins sans frontières 9, che proprio quest'anno celebra il suo quarantesimo anno di attività; Danish Refugee Council 10, che assiste i rifugiati fino a quando non sia assicurata loro una residenza stabile; Ushahidi 11("testimone" in lingua swahili), l'organizzazione con sede a Nairobi che in soli tre anni di attività ha creato una rete informatica che dà conto dell'evoluzione dei progetti di pace in Africa. (26 gennaio 2012)

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