Basta con la logica emergenziale.
La questione rom va affrontata in maniera organica e non a spot. Così, per la prima volta, tre ministri -Anna Maria Cancellieri all`Interno, Elsa Fornero al Lavoro e alle politiche sociali, Andrea Riccardi all`Integrazione e alla cooperazione internazionale - si impegnano ad avviare un percorso di lavoro comune.
Nasce dunque il Tavolo interministeriale permanente sulle comunità rom, sinte e caminanti, riunitosi ieri per la prima volta presso la sede del ministro dell`Integrazione.
Il primo obbligo è rispondere alla richiesta della Commissione
europea agli stati membri - sottoscritta il 5 aprile 2011 dal governo Berlusconi - di redigere un piano strategico nazionale per l`integrazione dei Rom, che intervenga su quattro punti chiave:
lavoro, scuola, salute e abitazione.
l termine stabilito dalla Commissione per la stesura del piano, fissato al 31 dicembre dell`anno scorso, per l`Italia è stato prorogato al 28 febbraio, visto il cambio di governo. Obiettivo finale
della Commissione europea è l`integrazione dei rom in una cornice strutturata di lotta all`esclusione sociale e alla povertà. Il piano fisserà obiettivi e tappe di un percorso di lungo periodo: i tre ministri non pretendono di poterlo concludere entro il mandato
breve di questo esecutivo. Ma sono ben decisi a dare un segnale politico e ad avviare il piano su binari sicuri per chiunque dovrà governare.
L`Europa in particolare chiede all`Italia di facilitare l`accesso alla cittadinanza per i rom che risiedono in Italia da diversi anni; l`assistenza nell`accesso al mercato del lavoro; un programma nazionale per offrire condizioni dignitose a chi vive nei campi; l`intervento sul piano dello scorso governo sull` " emergenza nomadi",
annullato dalla sentenza 6050 del Consiglio di Stato, depositata il 16 novembre 2011.

Verso un pacchetto di provvedimenti per affrontare in modo organico i problemi dei nomadi

Al Tavolo rom ieri c`erano, assieme ai tre ministri, i sottosegretari al Lavoro Cecilia Guerra e all`Istruzione Marco Rossi Doria, assieme a dirigenti dei ministeri della Giustizia e della Salute e all`assessore alle Politiche sociali delle regione Lazio, Aldo Forte, in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni. E la prima riunione s`è tenuta alla vigilia della Giornata della Memoria, col ministro Riccardi che ha tenuto a ricordare come assieme agli ebrei furono i rom le vittime designate dello sterminio nazista, il «Porrajmos»,
come lo chiamano loro, il «grande divoramento» che eliminò tra i 220 e i 500 mila rom.
Ieri sul tavolo interministeriale appena riunito è arrivata la notizia della nuova censura del Consiglio d`Europa: «Vorrei che fosse l`ultima volta che arriva un richiamo del genere», ha commentato Riccardi, definendo «disumani» molti campi sosta. «Alcune situazioni sono inaccettabili», ha concordato Anna Maria Cancellieri. «Quello dei rom è un grande problema - ha poi spiegato il ministro all`Integrazione - che riguarda in Italia 150 mila persone, 70 mila dei quali sono cittadini italiani. In questa situazione di difficoltà economica dobbiamo mettere insieme ministeri ed enti locali per riflettere sul problema, utilizzando anche i fondi europei. È particolarmente importante questo tavolo
con i ministri Cancellieri e Fornero, per avviare un cammino su un tema finora trattato solo come una questione di emergenza che oggi si accende e poi si spegne. Sono minoranze, anche se la legge che le tutela non li ha mai riconosciuti come tali».
Il ministro Fornero da parte sua ha sottolineato i limiti temporali del Governo e il momento economico che non permette troppe spese. Nonostante tutto, «è intenzione del Governo dare un segnale, un " instradamento" a chi verrà dopo». Sia Fomero che Cancellieri sull`emergenza degli accampamenti rom hanno parlato di situazione «non tollerabile». E in attesa dei risultati del Piano per l`integrazione richiestoci dall`Europa, occorre intervenire subito, ha detto il ministro del Lavoro e delle politiche sociali: con azioni concrete e mirate sui campi e l`istruzione. «Sono un popolo giovane - ha sottolineato Riccardi - per la metà sotto i 18 anni. È sulle giovani generazioni che dobbiamo nvestire».


Dal Consiglio d'Europa nuovo rimprovero a Roma

Lo Stato italiano non ha attuato tutte le politiche necessarie per assicurare alcuni diritti agli immigrati e alle comunità rom e sinti, in particolare il diritto all`alloggio. O,se lo ha fatto, non è riuscita a dimostrarlo. E l`indicazione che emerge dal rapporto pubblicato ieri dal comitato del Consiglio d`Europa che vigila su come gli Stati membri applicano quanto stabilito dalla Carta sociale europea. Il comitato punta il dito soprattutto contro alcune decisioni di enti locali, che negano agli immigrati regolari il diritto alle facilitazioni per l`accesso alla casa degli italiani. Una diseguaglianza che va contro la Carta sociale ratificata dall`Italia. Il Comitato nota anche che il governo italiano non ha attuato le misure per ridurre i rom senza tetto la cui situazione abitativa rimane critica e in grave violazione della Carta, come stabilito dalla sentenza emessa lo scorso anno dallo stesso Comitato contro l`Italia. La censura riguarda infine anche i messaggi di intolleranza di alcuni politici: il governo non ha attuato alcuna misura per impedire ai rappresentanti politici e agli amministratori l`uso propagandistico di determinati argomenti contro gli immigrati o le comunità rom.

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