Il gigante vacilla. Anche in America si parla di depressione delle adozioni internazionali: è stato pari a 9.320 bambini il numero di minori autorizzati all'ingresso negli Stati Uniti nel corso del 2011. Numeri in decremento, se confrontati con l'anno precedente: le stese fonti ufficiali relative al 2010 parlavano di 11.459 piccoli figli dell'adozione.
Diamo qualche cifra. Il calo registrato nell'anno appena trascorso si attesta su una variazione negativa del 18,66% rispetto al 2010. Sono state soprattutto le adozioni dalla Cina e dalla Russia a calare: un crollo del 23,87% (Cina, con 2589 ingressi contro i 3401 del 2010) e del 10,35% (Federazione Russa, con 970 ingressi contro i 1082 del 2010). Ma è dell'Etiopia il maggior calo registrato, pari al 31,27% (1727 etiopi adottati, contro i 2513 del 2010). Infine, anche i 736 minori adottati dalla Corea del Sud non sono stati pari agli 863 dell'anno 2010 (un calo del 14,71%).
Se andiamo poi a sfogliare i dati del 2009 notiamo che per gli Stati Uniti, nell'arco dell'ultimo triennio, si è verificata una picchiata negativa del 26,91%. Un duro colpo: gli Stati Uniti sono internazionalmente annoverati come il Paese capofila dell'adozione. Siamo davanti a una crisi organica che si irradia anche alla testa.