Partito dal Pakistan per la Libia alla ricerca di un lavoro migliore e meglio retribuito per poter garantire le cure a sua figlia Samia e poi costretto a salire su un barcone della speranza diretto a Lampedusa. Inizia così la storia di Iqbal, 40 anni, pakistano arrivato in Italia a maggio e attualmente ospite del centro Santa Chiara di Volterra (Pi).
I volontari CRI del Comitato locale di Volterra raccontano di Iqbal come di una persona molto riservata e a modo che però appena ha imparato un po' di italiano non ha esitato a chiedere aiuto per sua figlia Samia, 10 anni, affetta da talassemia diesis conclamata. La piccola era rimasta in Pakistan per curarsi, insieme alla mamma, a sua sorella e ai suoi due fratelli; ma le trasfusioni di sangue mensili e i controlli giornalieri necessari per la talassemia erano a pagamento presso le strutture mediche nel paese islamico. Ecco perché Iqbal era stato costretto a spostarsi e, una volta arrivato in Italia, a chiedere aiuto alla Croce Rossa.
La storia del migrante tocca subito i volontari CRI in servizio al centro di Volterra che si prodigano, in collaborazione con i volontari delle Misericordie, per aiutare la piccola pakistana. Così nasce il progetto 'Save the Iqbal Children', obiettivo portare in Italia Samia per prestarle le cure necessarie, il trapianto di midollo osseo e sperare nella remissione completa della malattia. Tutto si concretizza il 20 dicembre: Samia alle ore 20.47 atterra a Malpensa, con un visto per malattia; qui ad accoglierla ci sono il papà, Iqbal, accompagnato da due volontari CRI e un volontario delle Misericordie di Volterra.
Importante nella riuscita del progetto la collaborazione del comitato della Croce Rossa di Legnano per la logistica e per la messa a disposizione di un medico che ha controllato subito lo stato di salute della bambina. A sostenere il 'Save the Iqbal Children' anche Il Presidente della struttura Santa Chiara, la Regione Toscana, la fondazione della Cassa di Risparmio di Volterra, l'Amministrazione Comunale, il Ministero degli Affari Esteri e il dott. Aricò dell'Ospedale Meyer di Firenze. Ora la piccola si trova al Mayer per un ciclo di cure in day hospital, supportata dai volontari CRI.