"Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita". Questo noto proverbio cinese rappresenta un'adeguata parafrasi della funzione che svolge il microcredito, forma di finanziamento da qualche anno emersa dall'anonimato grazie all'eccezionale lavoro fatto da Muhammad Yunus a partire dalla seconda metà degli '70 in Bangladesh con la Grameen Bank, banca da lui fondata per dare credito a persone al margine del perimetro dell'economia.
Il microcredito è un finanziamento concesso a persone e organizzazioni essenzialmente per due motivi: il soddisfacimento di bisogni primari della persona, in modo particolare di chi si trova in condizioni di fragilità economica (cosiddetto microcredito socio-assistenziale); l'avvio e il sostegno di piccole attività imprenditoriali da parte di persone e di organizzazioni, cioè associazioni, cooperative, piccole imprese (cosiddetto microcredito imprenditoriale).
Le peculiari caratteristiche del microcredito sono: l'importo del finanziamento dev'essere inferiore a 25.000 euro; la tipica attività di concessione del credito viene accompagnata da azioni di assistenza e di monitoraggio; la concessione non è subordinata al rilascio di garanzie reali - pegno o ipoteca; vengono valorizzate le relazioni di rete entro le quali dev'essere inserito il soggetto beneficiario del finanziamento.
Il microcredito assume quindi una triplice valenza:
1. è un modo per dare dignità alle persone - Alla base della concessione del credito c'è una relazione fiduciaria. Chi concede il credito si fida della persona destinataria del finanziamento, la ritiene una persona in grado di restituire ciò che oggi le viene erogato. In questo modo viene riconosciuta la dignità alla persona che riceve il microcredito, persona che spesso proviene da percorsi di fragilità ed emarginazione;
2. è uno strumento educativo - Il credito è cosa diversa dal contributo a fondo perduto e dalla beneficenza - attività che pure hanno la loro rilevante valenza umana e sociale. La persona che riceve il credito viene responsabilizzata. Ha a disposizione qualcosa che deve restituire, che non sarà suo per sempre. Questo costituisce anche un percorso educativo. La persona viene educata alla responsabilità, all'impegno, al rispetto della parola data, alla necessità di gestirsi e di gestire le risorse che ha a disposizione;
3. rappresenta un'opportunità di sviluppo rispettoso delle persone e del territorio - il finanziamento che viene concesso sostiene attività economiche socialmente orientate, in grado di attivare nel territorio dinamiche virtuose. L'attenzione alla sostenibilità - e non l'esclusivo mirare alla sola massimizzazione del profitto - permette di sviluppare attività slegate dalle devastanti logiche speculative che rappresentano la causa della crisi economica in corso che sancisce il fallimento di un modello economico basato sulla quantità.
Il microcredito sta registrando un significativo sviluppo anche nel mondo occidentale.
Oramai sono molte le istituzioni - dall'Unione Europea alla Banca Mondiale, a diversi paesi che l'hanno inserito nel proprio impianto normativo - che riconoscono il microcredito quale valido strumento di inclusione sociale.
Sono molte le realtà a occuparsi di microcredito in Europa e anche in Italia il ricorso al microcredito sta crescendo.
Un recente studio condotto dalla Fondazione Giordano Dell'Amore evidenzia che si è passati dai 2.146 clienti attivi nel 2009 a quasi 4.000 - precisamente 3.964 - nel 2010.
Il valore complessivo delle operazioni di microcredito è salito da 12,7 a 21,6 milioni di euro.
Un passaggio molto significativo è stato compiuto nel 2010. Il legislatore ha ritenuto opportuno inserire il microcredito nella normativa di riferimento del settore bancario - il Testo Unico Bancario. Si tratta del formale e autorevole riconoscimento della validità del microcredito. Per la piena operatività della norma mancano al momento i provvedimenti di attuazione, per i quali si auspica che il percorso di approvazione si concluda nel più breve tempo possibile.
Banca Etica è riconosciuta essere il soggetto che al momento esercita il maggior volume di operatività nel campo del microcredito. Sin dalla nascita della banca il microcredito ha costantemente rappresentato un ambito di operatività di valenza strategica. Questo ha permesso di maturare una significativa esperienza e un altrettanto significativo riconoscimento.
Per Banca Etica il microcredito non rappresenta uno dei prodotti finanziari da mettere a catalogo e/o da utilizzare quale leva di marketing per le politiche commerciali. Esso è il modo attraverso il quale viene data risposta alle istanze che provengono dai territori.
Uno degli elementi che caratterizza l'operato della banca è l'elevato grado di personalizzazione con cui le singole operazioni di microcredito vengono costruite. Generalmente ci si mette in ascolto di un soggetto operante nel territorio - si può trattare dell'ente locale oppure di associazioni e organizzazioni quali la Caritas, con la quale è in corso una convenzione a livello nazionale. Si cercano di capire le necessità che vengono rappresentate e si studiano percorsi e modalità con cui farvi fronte.
Per rendere efficace l'azione Banca Etica ha deciso di operare nel microcredito in modo strutturato, facendo ricorso a convenzioni con realtà radicate nel territorio. Le eventuali richieste provenienti da persone singole vengono indirizzate verso soggetti convenzionati.
L'operazione di microcredito ha bisogno senza dubbio della parte strettamente finanziaria - la concessione del finanziamento da parte di soggetto titolato a farlo - ma è altrettanto importante che ci sia un soggetto motivato e professionalmente in grado di accompagnare chi fa richiesta del microcredito dal momento in cui viene fatta la domanda sino al momento in cui il finanziamento dev'essere rimborsato. Si tratta di un'attività per la quale è necessaria la collaborazione con soggetti quali quelli richiamati.
La qualità dell'attività di accompagnamento garantisce anche un elevato grado di restituzione dei crediti. È riconosciuto il contenuto tasso di sofferenze che registra il microcredito.
Banca Etica sostiene il microcredito anche attraverso Etica Sgr, società appartenente al gruppo Banca Etica che gestisce quattro fondi di investimento la cui attività è orientata secondo i principi della finanza etica e responsabile.
Etica sgr rinuncia a una parte delle commissioni pagate dai risparmiatori che sottoscrivono i fondi per destinarle a un fondo di sostegno e garanzia per operazioni di microcredito. Una sorta di volontaria tassazione sulle transazioni finanziarie, devoluta ad una finalità sociale.
Credo emerga in maniera chiara come un modo diverso di fare economia e finanza non solo è possibile, ma già è praticato e i risultati raggiunti ne testimoniano la sostenibilità anche in termini economici.
Possa questo essere stimolo e auspicio per trovare con coraggio soluzioni originali ed orientate al rispetto delle persone che permettano di uscire dalla crisi che ci attanaglia.