ROMA - Sarà discusso domani e mercoledì l'emendamento per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, approvato giovedì scorso all'unanimità dalla commissione Giustizia del Senato. Si tratta di un emendamento al decreto legge sullo svuotamento delle carceri, che ricalca quasi alla lettera il disegno di legge della commissione di inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presieduta dal senator Ignazio Marino, che insieme al relatore Alberto Maritati, ha presentato il testo di modifica. Ci sono buone speranze che l'emendamento sarà approvato, visto il parere positivo già espresso dal ministro Severino. Qualche perplessità, soprattutto rispetto ai tempi previsti per la chiusura degli Opg - fissata per il 31 marzo 2013 - è stata invece espressa dal ministro Balduzzi. "Ciò che dispiace - dichiara Marino - è soprattutto che il governo non si sia espresso e abbia fatto mancare la sua adesione al testo, tuttavia auspico che l'esecutivo esprima un forte e dichiarato appoggio in aula".

Oltre alla chiusura degli Opg entro il 31 marzo 2013, l'emendamento fissa al 1 febbraio dello stesso anno il termine per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni, dei rapporti di lavoro e delle risorse relative alla sanità penitenziaria. Entro la stessa data, dovrà essere concluso un accordo tra ciascuna regione e la relativa amministrazione penitenziaria, in cui siano individuate le strutture sostitutive, siano definite le competenze per la gestione di queste e siano istituiti presidi di sicurezza e vigilanza esterni ai reparti. Dalla vendita delle strutture che attualmente ospitano gli Opg si ricaveranno risorse da destinare alla realizzazione delle strutture residenziali riabilitative, che in parte copriranno le spese previste per la realizzazione di quanto previsto dall'emendamento: un costo complessivo di 7 milioni di euro per il 2012 e i 4 milioni per il 2013, che andrà coperto anche tramite i "Fondi speciali di riserva" previsti per il 2012-2014. Resta da vedere cosa accadrà per le strutture di Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto, il cui decreto di sequestro scade il prossimo 26 gennaio. (cl)

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