"Il presidente Monti ha dato un positivo segnale con l'istituzione di uno specifico ministero per la cooperazione internazionale e l'integrazione.
La metà dei paesi Ocse hanno un ministero esclusivamente dedicato alla cooperazione allo sviluppo, convinti dei vantaggi prodotti da solidi rapporti di cooperazione tra governi e tra società civili e della loro importanza per la stabilità e la pace. Una seria riflessione in merito va ora fatta anche in Italia". È quanto afferma una nota di Link 2007 resa pubblica l'11 gennaio 2010 al fine di dare un contributo all'approfondimento e al confronto in merito.
La nota fornisce puntuali elementi di analisi sulla cooperazione allo sviluppo dell'Italia ed in particolare sulla realtà degli ultimi 15 anni, da quando cioè il Parlamento ha avviato un cammino, mai completato, di riforma della legge 49/1987 per rinnovarla e adeguarla ai grandi cambiamenti internazionali. "Si tratta di un arco temporale che ha anche visto un graduale disinteresse della Farnesina sulla cooperazione allo sviluppo, fino a considerarla la cenerentola delle direzioni generali".
L'ultimo quadriennio ha dato il colpo di grazia alla cooperazione gestita dal ministero, "con una decurtazione dell'88%: dai 732 milioni di euro del 2008 si è passati agli 86 milioni per il 2012, con conseguenti inadempienze, drastica riduzione degli interventi, tagli ai finanziamenti alle organizzazioni multilaterali, perdita di credibilità internazionale". Con l'innovazione introdotta dal governo Monti, occorre ora "che venga sciolto ogni conflitto di attribuzione tra i Ministro della cooperazione e il Ministro degli esteri a cui la normativa in vigore conferisce la competenza sulla cooperazione allo sviluppo, che può essere delegata solo ad un Sottosegretario agli esteri".
Ad avviso di Link 2007, il compromesso bicefalo introdotto il 29 dicembre scorso negli articoli sulla cooperazione civile del decreto di proroga delle missioni internazionali non può reggere a lungo. "Alcune modifiche alla legge - suggerisce il documento - potrebbero essere fatte subito, inserendole in un decreto legge in cui siano al contempo chiaramente attribuite le deleghe al Ministro per la cooperazione internazionale, al fine di dotarlo dei necessari strumenti politici e operativi".
"Dopo di che - continua Link 2007 - sia il Governo a presentare in breve tempo al Parlamento un disegno di legge che riveda radicalmente la materia della cooperazione allo sviluppo, valorizzandola ed adeguandola al mutato contesto internazionale e alla pluralità dei soggetti istituzionali che contribuiscono ormai alla sua realizzazione.
Il Parlamento non perda quest'occasione per chiudere entro la legislatura il cammino di riforma della legge 49 del 1987, approvata quando il mondo era decisamente diverso. Non riuscirci sarebbe dannoso alla credibilità internazionale del nostro paese". Infine, un suggerimento al neo Ministro per la cooperazione internazionale che viene invitato da Link 2007 a convocare una nuova Conferenza nazionale sulla cooperazione allo sviluppo che coinvolga tutti i soggetti interessati. "Se ne sente il bisogno, dato che l'ultima [..] è stata realizzata nel 1991, dopo le prime due di rilievo del 1981 e del 1985".
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