ROMA - Tempi di attesa lunghissimi per il riconoscimento delle minorazioni e una restrizione dei requisiti sanitari per la concessione dell'indennità di accompagnamento attuata dall'Inps "nel totale disprezzo delle norme". Cittadinanzattiva, sulla base delle segnalazioni raccolte, torna a denunciare lo stato di "estremo disagio in cui versano tutti quei cittadini che, del tutto legittimamente, aspirano al riconoscimento delle indennità economiche correlate al riconoscimento delle minorazioni civili." L'associazione spiega che non è in discussione "l'impegno delle Istituzioni al fine di limitare ogni assegnazione indebita delle indennità, in una logica di trasparenza e di legalità. Tuttavia, le nuove procedure per il riconoscimento delle minorazioni civili, contenute nella leggi e nelle direttive dell'Inps, nonché le modalità di svolgimento dei Piani straordinari di verifica delle invalidità, stanno provocando gravissimi effetti sulla vita dei soggetti interessati" afferma Cittadinanzattiva.
Tra i problemi principali i tempi lunghissimi per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate "a causa dell'inefficienza delle procedure informatiche e della moltiplicazione dei passaggi burocratici: dopo la visita della commissione Asl integrata con un medico dell'Inps, sono obbligati ad ulteriori accertamenti in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona; sono costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo; e, in generale, incontrano numerosi ostacoli all'esercizio del diritto di accesso alle indennità." Secondo Cittadinanzattiva le azioni intraprese dallo Stato si svolgono al di fuori del rispetto delle norme comprimendo i diritti dei cittadini realmente invalidi: "riducono arbitrariamente i requisiti previsti dalla legge per l'assegnazione delle indennità correlate al riconoscimento delle minorazioni civili - si legge nella nota - appaiono strumentalizzate per il raggiungimento di un obiettivo non dichiarato, ovvero il massimo contenimento possibile della spesa assistenziale".
Infine, Cittadinanzattiva denuncia la restrizione dei requisiti sanitari per la concessione dell'indennità di accompagnamento, attuata dall'Inps "nel totale disprezzo delle norme, attraverso la comunicazione interna del direttore generale Inps e le Linee guida operative del 20 settembre 2010". "Questi atti rappresentano un palese abuso di potere, non soltanto perché riducono le garanzie per i cittadini di accedere ai benefici previsti dalla Legge, ma anche perché reintroducono criteri di assegnazione dell'accompagnamento più restrittivi che erano stati già bocciati dal Parlamento nel corso dell'approvazione del Decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, poi convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122 - denunciano - .In sostanza, viene aggirata una decisione del Parlamento sovrano, scaturita dalle vibrate proteste delle organizzazioni di tutela dei diritti degli invalidi".
Alla luce di tutto questo l'associazione chiede che contro il fenomeno delle assegnazioni indebite delle indennità, "lo Stato avvii azioni ad hoc anche nei confronti dei propri funzionari che violano le norme e non soltanto attraverso controlli, in molti casi vessatori, nei confronti dei cittadini". Inoltre si sollecitano i ministri competenti e l'Inps a riferire in Parlamento sulle difficoltà che oggi vanificano il procedimento di riconoscimento delle minorazioni civili da parte dei cittadini, nonché sui provvedimenti che si intendono adottare per la loro risoluzione. Si chiede poi che il Parlamento avvii una formale indagine conoscitiva sulle attuali procedure di riconoscimento delle minorazioni civili e sulle relative criticità/difficoltà di accesso riscontrate dai cittadini, eventualmente con l'istituzione di una specifica Commissione parlamentare d'inchiesta. Infine Cittadinanzattiva propone che sia promossa una rapida e attenta azione di valutazione della gestione Inps 2010-2011 (in particolare del Presidente e del Direttore Generale), relativa alle nuove procedure di riconoscimento delle minorazioni civili, in termini di trasparenza, efficienza ed efficacia del servizio reso ai cittadini e che l'Inps annulli immediatamente la comunicazione interna del direttore generale Inps e le Linee guida operative del 20 settembre 2010, con riguardo ai criteri di riconoscimento dell'indennità di accompagnamento, ripristinando così le vigenti previsioni di legge. "Ciò garantirebbe il rispetto della volontà del Parlamento, il quale si era già espresso sull'argomento (bocciando l'emendamento al Decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, poi convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122, che tentava di restringere i criteri per la concessione dell'indennità di accompagnamento) - spiegano - chiediamo che l'Inps istituisca presso i propri uffici un tavolo permanente e paritetico di confronto, composto dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla Salute, dalle Organizzazioni di tutela dei diritti delle persone con disabilità, dai rappresentanti dei Ministeri coinvolti, nonché dai rappresentanti dell'Inps, volto a individuare le misure necessarie per superare le criticità del sistema e a formulare proposte di miglioramento condivise."