Roma, 16 dicembre 2011 - In occasione dellaGiornata Mondiale del Migrante che si celebra domenica 18 dicembre, MediciSenza Frontiere (MSF) intende ribadire le proprie preoccupazioni alleautorità italiane sulle conseguenze mediche e umanitarie dell'attualepolitica sull'immigrazione in vigore in Italia.

MSF chiede al nuovo Governo italiano:

- di riconoscere le conseguenze medichee umanitarie delle passate politiche e di agire per migliorare le condizionidi accoglienza e fornire un trattamento umano, garantire il rispettodel principio di non respingimento e garantire inoltre un accesso efficientee corretto alle procedure d'asilo per tutti i migranti, richiedenti asiloe rifugiati sotto la sua giurisdizione;

- di garantire che i migranti  ei rifugiati che attraversano il Mediterraneo siano effettivamente soccorsie trasferiti in un luogo sicuro, impedendo loro - soprattutto ai piùvulnerabili - di essere costretti a viaggi ancor più lunghi e quindi diriconsiderare le conseguenze della precedente dichiarazione di Lampedusacome "porto non sicuro";

- di riconoscere l'impatto negativodelle attuali politiche di detenzione - in particolare  il prolungamentofino a 18 mesi del limite massimo di privazione della libertà-sulla salute dei migranti, compresa la salute mentale e di tenerne contoper eventuali revisioni;

- di agire perché i migranti impiegaticome lavoratori stagionali nel Sud Italia abbiano accesso all'assistenzasanitaria e a condizioni di vita e sociali dignitose.  

Con lo scopo di fermare "l'immigrazioneirregolare", il Governo italiano ha siglato un accordo bilaterale conil Governo tunisino e il Governo ad interim della Libia, il Consiglio NazionaleTransitorio, e questo nonostante la guerra in Libia fosse ancora in corso.Quest'ultimo aveva come scopo di riattivare il "Trattato di Amicizia"tra la Libia e l'Italia, un accordo che, negli ultimi due anni,  avevaavuto come conseguenza il "respingimento" dei richiedenti asilo e deirifugiati verso un Paese dove le loro vite e la loro libertà era a rischio.Già nel 2009, MSF aveva espresso le sue preoccupazioni riguardo l'attuazionedi questo accordo e da quel momento ha  documentato le terribili conseguenzedi tale accordo attraverso le storie raccontate dai suoi pazienti nel camporifugiati di Shousha (Tunisia), in Libia e a Lampedusa.

"Ci auguriamo che la riattivazionedell'accordo italo-libico discussa in questi giorni tenga in considerazionele nostre raccomandazioni a tutela della vita e del futuro di tutte lepersone migranti, a prescindere dal loro status giuridico", dichiaraKostas Moschochoritis, Direttore generale di MSF Italia.

Medici Senza Frontiere , nata nel 1971, è la più grande organizzazionemedico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita delPremio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza allevittime di guerre, catastrofi ed epidemie.
www.medicisenzafrontiere.it  
 
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