"Non ho mai visto una distruzione simile", ha affermato Branislav Jekic, specialista in sistemi idrici e sanitari dell'UNICEF, "ovunque andiamo, chiediamo alla gente quale sia il loro bisogno primario e la risposta è sempre la stessa: l'acqua". Jekic ha aggiunto che la scarsità di risorse idriche rischia di rallentare il processo di ricostruzione. "La gente vuole tornare nelle proprie comunità, ma se potranno rimanerci o no dipende dalla disponibilità di acqua". Simili conclusioni emergono da ulteriori stime dei danni: nel distretto di Tiro, per esempio, i sistemi idrici e sanitari di 42 villaggi su 70 sono stati danneggiati. L'attività dell'UNICEF per far fronte alla situazione procede a ritmo serrato. Dal 12 luglio, data di inizio della crisi, più di 250.000 litri di acqua imbottigliata sono stati distribuiti alle comunità maggiormente colpite. Al momento circa 50.000 litri di acqua a settimana vengono inviati nel sud del Libano tramite camion, ma la quantità sarà raddoppiata entro questo fine settimana. Il rappresentante dell'UNICEF in Libano, Roberto Laurenti, sottolinea che la collaborazione con le quattro autorità per l'acqua libanesi sarà determinante per la riuscita degli interventi a lungo termine dell'UNICEF. "Il nuovo accordo raggiunto con l'autorità per l'acqua di Beirut e del monte Libano prevede che l'UNICEF possa fornire tutto il sostegno necessario nelle modalità più indicate", ha detto Laurenti, che evidenzia come, con il sostegno dell'UNICEF - che include la fornitura di generatori per le pompe dell'acqua, l'approvvigionamento di gasolio e la riparazione delle attrezzature danneggiate - potranno essere forniti alle aree colpite dalla guerra circa 30.000 metri cubi di acqua al giorno. Dall'inizio della crisi ad oggi, l'UNICEF ha distribuito: - 51 cisterne idriche da 5.000 litri di capienza per i centri per sfollati di Beirut, Aley, Metn e Chouf a beneficio di 25.300 persone; 1 cisterna da 5.000 litri e 2 da 1.500 litri per Marjayoun; - oltre 1 milione di litri di acqua potabile nei centri per sfollati nelle aree di Beirut e Metn (ogni settimana 300.000 litri); - 284.800 litri di acqua imbottigliata per le comunità del Libano meridionale; - 385 kit per l'acqua - contenenti serbatoi gonfiabili, compresse per la potabilizzazione e altri materiali - nelle aree di Beirut, del Monte Libano, del Sud, del Nord e della Bekaa, a beneficio di 78.000 sfollati; - 3.150 scatole di compresse per la potabilizzazione dell'acqua a Beirut e nel sud a beneficio di 63.000 sfollati; - medicinali di base, inclusi sali per la reidratazione orale e trattamenti antiparassitari, a beneficio di 70.000 persone; - vaccini contro il morbillo per 16.500 bambini, vaccini contro la polio e capsule di vitamina A per più di 9.000 bambini; - una campagna per la prevenzione degli incidenti provocati da mine e ordigni inesplosi: per questo sono stati distribuiti nei checkpoint militari 100.000 opuscoli e realizzati e trasmessi spot televisivi e radiofonici; - 27.840 scatole e barre di sapone, distribuite a Beirut, Monte Libano, nel Sud, nel Nord, nella Bekaa, a beneficio di 101.000 sfollati; - 279.000 pannolini a Beirut, Monte Libano, nel Sud, nel Nord e nella Bekaa a beneficio di 91.000 bambini; - 370 kit socio ricreativi, con palloni e vari giochi, per 21.000 bambini. L'UNICEF Italia, impegnato a sostenere i programmi UNICEF in Libano e Territori Palestinesi Occupati, ha annunciato la sua adesione all'appello e alla manifestazione per la pace in Medio Oriente, promossa dal Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani e dalla Tavola della pace, che si terrà sabato 26 agosto ad Assisi.

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