"Siamo molto turbati per la morte di tante persone e anche di bambini, vittime di trafficanti che speculano sui sogni di chi, alle spalle, si lascia povertà, guerre, sofferenze", commenta Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia. "Queste morti possono e debbono essere impedite intervenendo sia sui paesi di provenienza che su quelli di transito dell'immigrazione".
Per quanto riguarda i Paesi di origine dei flussi migratori, spiega il Direttore dei Programmi di Save the Children Italia, "va rinforzata la cooperazione internazionale, con adeguati aiuti allo sviluppo e un forte impegno politico-diplomatico in quegli stati, come per esempio il Sudan e la Somalia, teatro di guerre e conflitti. Per quanto riguarda invece i paesi di transito", prosegue, "è necessario che essi garantiscano il rispetto dei diritti dei migranti, con particolare attenzione ai minori, e che reprimano e contrastino con efficacia il traffico di migranti".
Tutto ciò deve procedere di pari passo con "una concertazione europea in materia di immigrazione. E' l'Unione Europea e non i singoli paesi direttamente coinvolti dagli sbarchi", dice ancora Carlotta Sami", che deve farsi carico della questione in un'ottica di tutela e promozione dell'immigrazione sicura e con particolare attenzione e cura ai diritti dei minori e dei richiedenti asilo".
Speciali tutele e protezione vanno quindi garantite ai bambini e agli adolescenti che migrano, in particolare se non accompagnati.
"Sono diverse migliaia quelli sbarcati in Italia dall'inizio dell'anno. Arrivano soli e segnati da terribili esperienze. Se sopravvivono a viaggi a volte, purtroppo, mortali, debbono poter contare su un'adeguata protezione e accoglienza. Nessun minore straniero non accompagnato", conclude Carlotta Sami, "può essere respinto né trattenuto nei centri di permanenza temporanea, destinati agli adulti".
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