Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani esprimono il loro «sdegno» e lo «sgomento» di fronte alla follia omicida che si è scatenata a Firenze, con l'uccisione di due cittadini senegalesi e il ferimento di altre persone da parte di un estremista politico. «La nostra solidarietà e la vicinanza fraterna va innanzitutto ai familiari delle vittime, ai i feriti, alla comunità senegalese residente a Firenze e in tutta Italia». 

«Nessuno può prevedere il gesto di un folle - commenta il presidente delle Acli Andrea Olivero - , ma è inaccettabile che il bersaglio più facile e immediato dell'azione violenta siano diventate le comunità di stranieri che vivono nel nostro Paese. Oggi a Firenze, pochi giorni fa a Torino, dove un campo nomadi è stato bruciato come reazione alla notizia di uno stupro, rivelatasi oltretutto falsa». 

«Troppe volte in questi anni, per ragioni di opportunità politica o miopia culturale, si sono tollerati linguaggi, provocazioni e iniziative di stampo apertamente razzista o fortemente discriminatorie. Anziché favorire una politica dell'integrazione e della convivenza, lavorando con serietà alla soluzione dei problemi, si sono alimentate irresponsabilmente le paure dei cittadini, favorendo la diffusione di una becera e pericolosa cultura del capro espiatorio, che oggi a Firenze ha mostrato tragicamente il suo volto».

«Tutti - conclude Olivero - dobbiamo sentirci impegnati con più forza alla costruzione di una controcultura dell'accoglienza e del rispetto delle diversità»

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