«I recenti e gravissimi fatti di Firenze e Torino sono solo la punta dell'iceberg del razzismo e della xenofobia dilaganti nel nostro Paese.
Troppo a lungo si sono tollerate forme di discriminazione, nel linguaggio della politica, nei comportamenti quotidiani, nelle politiche sociali, creando una mentalità purtroppo ormai diffusa che rende ?tollerabili' le discriminazioni verso gli immigrati, i rom, i ?diversi'.
Come UNICEF Italia siamo estremamente indignati e preoccupati, anche in particolare per la negazione dei diritti fondamentali ai bambini di origine straniera o appartenenti a minoranze residenti in Italia.
Una recente ricerca realizzata dall'UNICEF Italia con Lorien Consulting ha fatto emergere, dalla voce di ragazzi italiani e stranieri, dati allarmanti: più della metà del campione degli adolescenti di origine straniera ha assistito a fenomeni di razzismo (54.1%); un 22.2% del campione ha subito in prima persona manifestazioni di razzismo, fenomeni per più della metà accaduti nell'ultimo anno (53.8%); li hanno visti o subiti principalmente a scuola (61.5%).
L'emergere di comportamenti discriminatori sta favorendo un grave rischio di esclusione sociale per tutti i bambini e gli adolescenti di origine straniera presenti sul territorio nazionale italiano.
Questo contesto, aggravato dalla conseguenze sociali della crisi economica, ha favorito linguaggi e comportamenti che sempre più spesso hanno come risultato episodi di aperto razzismo nei confronti del "diverso" e del "più vulnerabile".
Chiediamo alla comunità nazionale, a partire dalle autorità politiche nazionali e locali, ma anche ai media e a tutti i cittadini italiani d'impegnarsi a contrastare alla radice ogni forma, esplicita o implicita, di razzismo e discriminazione, e d'impegnarsi per garantire concretamente, con le opportune misure legislative e sociali, a tutti i bambini residenti sul territorio italiano gli stessi diritti, sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia, ratificata - e quindi con valore di legge - anche dal nostro Paese, ivi compresa la cittadinanza per i nati in Italia.
Per i bambini servono più risorse ed investimenti, non tagli, perché non sono loro a dover pagare il prezzo della crisi.
La promozione dell'uguaglianza richiede, tra le altre cose, l'eliminazione di norme sociali discriminatorie; per questo come UNICEF Italia stiamo portando avanti la Campagna "Io come Tu-Mai nemici per la pelle" per ribadire l'inviolabilità del principio di non discriminazione dei gruppi vulnerabili di bambini e adolescenti, quali i bambini e gli adolescenti di origine straniera, per i quali sembra diventato socialmente accettabile derogare su alcuni diritti universali».