In Costa d'Avorio il rientro a scuola è iniziato alla fine di ottobre, ma tutto procede molto a rilento a causa della violenta guerra civile che ha funestato il paese nei mesi passati. Ma la strada della pacificazione passa anche dalle aule scolastiche.

Ad ovest, lungo il confine con la Liberia, le strutture situate tra i villaggi di Blolequin e Toulepleu sono ancora chiuse, e molti bambini che sono fuggiti in Liberia e in altre parti del paese con le loro famiglie non hanno ancora fatto ritorno a casa.

Anche nella capitale, Abdijan, il tasso di affluenza è stato basso, alla riapertura delle lezioni il 24 ottobre. Presso la scuola elementare nel sobborgo settentrionale di Abobo Baoli, solo 60 studenti su 500 si è presentato in aula e alcuni insegnanti hanno classe a solo 10 studenti.

Anche i problemi economici influiscono negativamente sull'affluenza scolastica. Dopo i disordini, molte famiglie hanno perso tutto e si trovano impossibilitate a mandare a scuola i loro figli. In Costa d'Avorio, infatti, le scuole pubbliche sono gratuite, ma la divisa e alcuni documenti obbligatori richiesti per l'iscrizione, come l'atto di nascita, sono a carico dei genitori e possono rappresentare un problema.

Secondo le stime Unicef, circa 140.000 alunni iscritti alla scuola primaria pubblica lo scorso anno, a causa dei disordini, non hanno potuto terminare l'anno scolastico 2010-2011.

CIAI cerca di dare il proprio contributo con il progetto "Tutti a scuola" che garantisce il ritorno a scuola a 850 alunni , la ricostruzione delle scuole, l'appoggio sanitario e attività generatrici di reddito per le mamme nel distretto di Alépé.

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