15 giovani palestinesi hanno iniziato i primi di dicembre uno stage di operatori sociali a Betlemme grazie a un percorso formativo post laurea promosso dalle Acli e dalla Fondazione Giovanni Paolo II all'interno di un progetto lanciato il 1° maggio 2010 per creare lavoro in Palestina.

I primi risulati sono stati la nascita della Casa della pace di Betlemme e l'avvio al lavoro di dieci artigiani della madreperla.

Per quanto riguarda gli operatori sociali, sei sono stati i municipi coinvolti per gli stage e tre ministeri dell'Autorità palestinese: quello dell'Economia, del Lavoro, della Sicurezza sociale. 

"Il compito degli stagisti - spiega Damiano Bettoni, referente Acli per il progetto - è di mettere in rapporto domande e offerte di lavoro, far conoscere le opportunità di welfare presenti nei territori e aiutare la popolazione a compilare la modulistica". 

Con lo stage e la consegna degli attestati, prevista per il 15 gennaio, si conclude la prima parte del progetto delle Acli. 

L'iniziativa continuerà con l'apertura sperimentale sul territorio palestinese di sei sportelli: per l'occasione alcuni dei ragazzi usciti dal corso saranno chiamati come collaboratori retribuiti. 

Fino a oggi i giovani partecipanti hanno ricevuto uno stipendio di 250 dollari al mese per i sei mesi di corso e di 500 dollari per la fase di stage.

"Molti - sottolinea Bettoni - sono preoccupati perché questa entrata finirà, e per i palestinesi è molto difficile trovare un lavoro. Al di là delle preoccupazioni, però, tutti riconoscono che il corso e lo stage sono stati un'opportunità per costruire il loro futuro".

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