«Solo con il
contrasto alla disoccupazione giovanile l'Italia darà prova di saper affrontare e vincere le grandi sfide che ha di fronte: ridurre il debito pubblico; riavviare la crescita e lo sviluppo; allargare la base occupazionale per rinforzare la coesione sociale e l'unità del Paese».
Lo afferma il responsabile lavoro delle Acli
Maurizio Drezzadore, commentando i dati diffusi
dall'Istat sulla disoccupazione giovanile ancora al 29,2%: in pratica,
un giovane su tre senza lavoro.
«È evidente - spiega Drezzadore - che la disoccupazione, e quella giovanile in particolare, è
la prima e più grave emergenza sociale dell'Italia. Il nostro Paese non potrà ridurre il suo debito pubblico se non comincia a crescere, e non potrà crescere se non allargando la propria base occupazionale. A partire dai giovani. E' questo
il nostro banco di prova per una vera ripresa».
Le Acli affronteranno questi argomenti a
Torino,
venerdì 2 dicembre, in un convegno dedicato al tema "
Civilizzare il lavoro per ricomporre il sociale". Presenti tra gli altri: il sindaco di Torino,
Piero Fassino; il presidente nazionale delle Acli
Andrea Olivero; il vicepresidente della Camera dei deputati
Maurizio Lupi; il vicepresidente della Commissione lavoro al senato,
Tiziano Treu; il responsabile nazionale welfare dell'Udc
Marco Calgaro. E ancora:
Giuseppe Pennisi, docente di Economia internazionale e di Politica economica europea all'Università europea di Roma;
Maurizio Sorcioni, docente di Politiche del lavoro all'Università La Sapienza di Roma.