Il gruppo organizzatore principale - lo IAS (Società Internazionale AIDS) - ribadisce che, come sempre, fin da quel lontano 1985 in cui ebbe luogo la prima conferenza mondiale, questo sarà il luogo non solo per scambiare idee e informazioni sulla ricerca HIV/AIDS, ma anche le esperienze delle persone sieropositive e delle loro associazioni.
Lo scopo è aumentare la conoscenza circa i trattamenti e la prevenzione. I delegati esamineranno i progressi realizzati fino ad oggi contro l'AIDS e decideranno dove e come focalizzarsi per il futuro.
Più di 4000 documenti scientifici e sociali saranno presentati e i punti principali da discutere saranno:
-- aumentare la ricerca per concludere la diffusione dell'AIDS
-- servizi e azioni per migliorare prevenzione e il trattamento della malattia
-- aumentare la partecipazione delle persone sieropositive e delle loro comunità in tutti i processi decisionali scientifici, sociali e politici.
Il messaggio principale della conferenza questo anno è "Time to Deliver" che significa che è "Tempo di compiere", di concretizzare tutto quello che dal 1996 (anno in cui sono uscite le terapie di combinazione che arrestano la malattia) ad oggi le persone sieropositive e la comunità scientifica hanno chiesto - ogni 2 anni ad ogni conferenza - ai governi, ai leader politici, religiosi e alle aziende farmaceutiche.
Innanzitutto rendere disponibili i trattamenti efficaci in tutte le parti del mondo, visto che ancora oggi alcuni paesi non hanno le possibilità economiche per comprare i farmaci e non possono accedere ai programmi necessari di prevenzione.
Purtroppo gli eventi politici precedenti alla conferenza - primo fra tutti la dichiarazione finale delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS adottata al termine di una maratona negoziale durante il vertice mondiale ONU sull'AIDS tenutosi dal 31 maggio 2006 al 2 giugno 2006 - ci fa credere che il "Tempo di compiere" sia ancora lontano e che anche quest'anno il tema della conferenza rimanga incompiuto.
Sperando di essere smentita, lascio la mia camera di albergo per recarmi alla sala stampa dove, in attesa dell'apertura ufficiale della conferenza che si terrà questa sera alle 19 ora locale, tenterò di captare "l'aria che tira", visto che la conferenza mondiale ormai è considerata da molti governi (prima fra tutti l'amministrazione Bush) troppo progressista e radicale, soprattutto per quello che riguarda i programmi di prevenzione sulla trasmissione del virus, che essendo basati sulla evidenza scientifica comprendono le strategie di riduzione del danno. Infatti, dalla conferenza di Barcellona del 2002, in cui l'allora rappresentante statunitense R.Tobias fu fischiato proprio dalla comunità americana presente, gli USA in primis e i governi che prediligono i programmi di prevenzione basati sull'astinenza sessuale e sulla punizione per le persone tossicodipendenti o che si prostituiscono, boicottano questo appuntamento.