Amnesty International ha chiesto alle autorità italiane di porre fine alle misure discriminatorie contro le persone rom dopo che il più alto organo giurisdizionale amministrativo del paese ha dichiarato illegittimi i decreti relativi all'"emergenza nomadi".
Il Consiglio di stato ha decretato la fine dell'"emergenza nomadi", che ha esposto le comunità rom a gravi violazioni dei diritti umani da quando è stata introdotta tre anni fa.
"Porre fine all'emergenza nomadi" è un passo nella giusta direzione, questa era illegittima e non sarebbe dovuta mai essere stata dichiarata" - ha affermato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International
"Il governo italiano ha ora la responsabilità di fornire rimedi effettivi a tutte le famiglie rom che hanno subito sgomberi forzati e altre gravi violazioni dei diritti umani durante 'l'emergenza nomadi"'.
Nel maggio 2008, il governo italiano dichiarò uno stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nelle regioni di Lombardia, Campania e Lazio.
Questo per affrontare, presumibilmente, "una situazione di grave allarme sociale, con possibili ripercussioni per la popolazione locale in termini di ordine pubblico e sicurezza".
L'emergenza è stata successivamente estesa alle regioni di Piemonte e Veneto.
Sulla base dell'"emergenza nomadi", ai prefetti dei capoluoghi delle regioni interessate è stato conferito il potere di agire in deroga alla legislazione che protegge i diritti umani e gli sgomberi forzati delle comunità rom sono stati molto frequenti ed eseguiti con sempre maggiore impunità.
"L''emergenza nomadi' ha esposto migliaia di rom a violazioni dei diritti umani e ha aggravato la discriminazione nei loro confronti" - ha aggiunto Duckworth.
"Il nuovo governo italiano deve porre fine a politiche e pratiche discriminatorie che colpiscono persone rom da anni. Questa di sicuro non è la fine della storia, ma può essere un nuovo inizio".