n un anno l'aumento del prezzo del gasolio destinato all'attività agricola è costato circa 250 milioni di euro nelle campagne italiane, con un incremento del 46 per cento del costo al litro. E' quanto stima la Coldiretti in riferimento all'aumento dell'inflazione per gli effetti del prezzo record raggiunto dal petrolio che sta condizionando anche l'attività agricola.
Secondo un'analisi di Coldiretti, per arare un terreno di otto ettari (la superficie media aziendale secondo l'Istat) un agricoltore italiano spende oggi circa 130 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2010.
Oltre all'aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce soprattutto - precisa la Coldiretti - le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali. Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio - continua la Coldiretti - è l'intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica incidono dal 30 al 35 per cento per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari.
La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici - conclude la Coldiretti - mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e che va affrontata con interventi strutturali in un Paese dove l'86 per cento delle merci viaggia su strada.