11 milioni e 400 mila pratiche lavorate nel 2010, nei quasi 22 mila uffici e recapiti aperti al pubblico 6 giorni a settimana su 7, nei piccoli e grandi Comuni, per un totale di 6 milioni e 900mila ore di servizio offerte ai cittadini in un anno.

Sono i numeri complessivi dei Patronati in Italia, 29 quelli accreditati da ministero del Lavoro, resi noti questa mattina a Roma nel corso di un appuntamento promosso dai principali raggruppamenti (Cepa, Cipas, Cipla, Copas) per ricordare il decennale della legge di riforma 152 del 2001.

Un'indagine svolta dall'istituto Ispo tra popolazione italiana, rivela che il servizio più conosciuto tra i cittadini è quello riferito alle pensioni (78%), seguono i servizi per gli assegni familiari (74%) e per l'indennità di disoccupazione (71%).  

Per Fabrizio Benvignati, vicepresidente del Patronato Acli, «I Patronati hanno contribuito in questi anni ad avvicinare milioni di cittadini, lavoratori e pensionati, alle istituzioni preposte alla gestione dello stato sociale, e quindi alla democrazia. E il loro ruolo sarà sempre più determinante in futuro, soprattutto alla luce dei bisogni sociali emergenti dall'acutizzarsi della crisi economica, che aumenta disagi e domande di tutela».

Il Patronato Acli è presente con 534 uffici in Italia e 85 all'estero, per un totale di quasi 1000 dipendenti, 330 tra consulenti medici e legali, oltre 2000 collaboratori volontari attivi in 3000 segretariati sociali. Nel 2010 sono state aperte circa un milione di pratiche. Il numero verde del Patronato Acli (800.74.00.44) ha ricevuto circa 300mila telefonate, quintuplicando i contatti in soli cinque anni.

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