Il non profit deve ricoprire un ruolo di prim'ordine come forza di civilizzazione e assistenza ai bisogni della società contemporanea, chiamata a compiere sacrifici economici sempre più grandi, che colpiscono in particolare le fasce più deboli della popolazione. È questo uno dei messaggi lanciati nel corso del convegno "Il volontariato nel panorama europeo", promosso dal Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Cuneo "Società Civile".
Inserito tra le manifestazioni ufficiali del "Programma Italia" voluto dal Ministero del Welfare per celebrare l'Anno Europeo del Volontariato, l'evento si è tenuto sabato 29 e domenica 30 ottobre nel Centro Incontri della Provincia di Cuneo.
Molti i nomi di spicco del Terzo Settore italiano presenti al convegno, tra cui ricordiamo Sabina Polidori (Segreteria Tecnica dell'Osservatorio Nazionale del Volontariato), Emma Cavallaro (Presidente CONVOL - Conferenza Permanente dei Presidenti delle Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato), oltre al presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia. Molti gli spunti di riflessione emersi da questi interventi, che hanno posto l'accento sulla necessità di costruire percorsi strutturali per rafforzare il senso della responsabilità civile, e del sostegno reciproco, per rispondere pienamente ai bisogni più profondi e concreti delle nostre comunità.
Ospite dell'incontro anche il presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, chiamato a illustrare i progetti più recenti che la nostra Associazione ha messo in atto per diffondere tra le nuove generazioni i valori della cittadinanza attiva. "In questi ultimi anni - ha sottolineato Saturni - AVIS ha deciso di dare vita a iniziative che non fossero finalizzare alla semplice promozione del dono del sangue, ma ha posto l'accento sulla promozione di uno stile di vita sano, basato su principi come la gratuità, la sensibilità e il benessere psico-fisico". Spostando l'attenzione al contesto internazionale, Saturni ha inoltre parlato dei progetti di Servizio Volontario Europeo, che negli ultimi anni sono stati promossi dalla nostra Associazione a livello nazionale e soprattutto locale (si veda l'esperienza di Avis Regionale Lombardia e Avis Comunale di Varese), portando nel nostro Paese giovani ragazzi provenienti da tutta Europa e dal bacino del Mediterraneo.
Sempre in tema di partecipazione giovanile, degni di nota sono stati i risultati di una ricerca condotta dal prof. Giancarlo Rovati dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano sul grado di coinvolgimento delle nuove generazioni alle pratiche volontaristiche. "Se consideriamo la dinamica demografica, che ha modificato il peso della componente giovanile nella nostra società, possiamo affermare che negli ultimi dieci anni il tasso di partecipazione ha registrato un aumento significativo. La gratuità e l'altruismo entrano oggi nell'orizzonte personale e sociale dei giovani sotto forma di 'voler essere' piuttosto che 'dover essere', tanto più nel contesto culturale contemporaneo che enfatizza l'immediatezza e l'espressività".
Per conoscere meglio il panorama europeo del non profit, il convegno ha visto anche la prestigiosa presenza di Susana Szabo, vice-presidente del CEV - Centro Europeo del Volontariato. Attraverso il suo intervento, la Szabo ha evidenziato come la parola "volontariato" assuma diversi significati nelle culture del nostro continente, rendendo così difficile adottare a livello comunitario una definizione universale di tale fenomeno. "Se prendiamo l'esempio della Francia, possiamo notare che esistono due distinte parole per esprimere questo concetto. Con 'volontariat' si indicano quelle attività di volontariato svolte Oltremare, oppure nelle aziende o nelle associazioni nell'ambito di progetti di servizio civile. Si tratta, quindi, di un'ampia serie di pratiche, spesso ricompensate con un riconoscimento economico, regolate dalla legge francese. Dall'altro lato, ci sono tutte quelle altre iniziative che fanno parte del 'bénévolat', originate dal desiderio del singolo cittadino di mettere a disposizione degli altri una parte del proprio tempo, per compiere delle attività socialmente utili. Tra queste, la donazione di sangue rappresenta un chiaro esempio di comportamento spontaneo, nato dalla volontà di compiere qualcosa per il bene degli altri e della comunità tutta".
Grande soddisfazione è stata espressa anche da Andrea Olivero (Presidente del Forum del Terzo Settore), ospite nella giornata di domenica durante la sessione dedicata al tema della promozione e rappresentanza del non profit. Questo il suo commento