Se è vero che per rimanere competitivi sul mercato le imprese devono far crescere il loro impegno nel sociale, i giovani partecipanti al Premio Socialis hanno una chance in più di poter applicare i propri studi al mondo del lavoro.

Riservato alle migliori tesi di laurea su responsabilità sociale e sviluppo sostenibile di tutte le università d'Italia il Premio Socialis giunge alla IX edizione con oltre 500 tesi partecipanti al concorso, 70 Atenei di provenienza dei lavori, 37 aziende sostenitrici, 16 istituzioni patrocinanti, 57 vincitori.

Il bando di concorso della nuova edizione scade il 15 novembre ed è disponibile sul sito www.premiosocialis.it e sulla pagina facebook.

Lo scopo del Premio Socialis, é proprio quello di costituire un ponte tra Università e Impresa, individuando e promuovendo presso le aziende figure professionali con competenze specifiche sull'argomento pronte ad entrare in questo ambito di lavoro e a fornire un contributo concreto.

Ai vincitori la possibilità di effettuare stage presso alcuni dei sostenitori, tra i quali Barilla, Conad, Fondazione Obiettivo Lavoro, MerckSerono, Novartis, la onlus Lega del Filo d'Oro e l'agenzia Area.

Secondo le indicazioni contenute nel progetto dell'ONU intitolato "Principi per l'educazione responsabile del management" il mercato del lavoro sarà sempre più alla ricerca di manager meno protesi verso il profitto a tutti i costi e più responsabili verso la collettività e lo sviluppo sostenibile.

Per partecipare al Premio Socialis è necessario inviare copia della tesi di laurea entro il 15 novembre 2011 alla segreteria organizzativa, presso Errepi Comunicazione, Via Arenula 29, 00186 Roma. Copia integrale del bando e tutte le informazioni inerenti il Premio al sito www.premiosocialis.it.

Requisiti per partecipare: aver discusso la propria tesi di laurea non prima di gennaio 2008, aver trattato tematiche quali ad esempio la responsabilità sociale, lo sviluppo sostenibile, il rapporto tra profit e non profit, il welfare aziendale, il volontariato d'impresa.

"In questi anni abbiamo visto crescere il numero dei partecipanti fino a toccare la soglia delle 500 tesi di laurea - ha spiegato Roberto Orsi, Presidente di Errepi Comunicazione e Direttore dell'Osservatorio Socialis -: un segnale evidente di quanto interesse possano riscuotere questi temi che attengono ad un nuovo modo di intendere l'economia e il lavoro, dove la capacità di mettere in pratica iniziative di responsabilità sociale potrà fare la differenza sul mercato".

D'altra parte, nonostante la crisi che attanaglia l'industria, pare che le imprese non vogliano rinunciare al loro contributo verso il sociale e per il bene comune. Secondo l'ultima indagine realizzata da SWG per l'Osservatorio Socialis infatti:

7 aziende su 10 tra quelle con più di 100 dipendenti in Italia si impegnano per il sostegno alla cultura, la salvaguardia dell'ambiente, la solidarietà, il welfare aziendale, con un flusso di finanziamenti che sfiora il miliardo di euro;

1 azienda su 3 prevede la figura di un responsabile interno cui delegare la supervisione delle attività di CSR; ¼ delle aziende italiane è dichiaratamente "CSR oriented", incorporando nel proprio disegno di sviluppo la responsabilità sociale;

9 aziende su 10 ritengono di vitale importanza investire nella crescita e nello sviluppo delle risorse interne;

1 azienda su 2 ha adottato un proprio codice etico.

Tra le istituzioni patrocinanti: Presidenza del Consiglio, Ministero degli Esteri, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero della Gioventù, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente, Tutela del Territorio e Mare, CNEL, AIDP, Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma.

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