Ottenere la cittadinanza e di conseguenza il diritto di voto è un sacrosanto diritto di chi è regolarmente residente e lavora in Italia da 5 anni. Questa novità nel provvedimento, inoltre, avrà conseguenze positive anche a livello burocratico soprattutto per il cittadino extracomunitario.
Quest'ultimo fino a ieri per ottenere maggiori diritti, aveva come unica possibilità dopo 6 anni quella di richiedere la "carta di soggiorno" (un particolare permesso di soggiorno che garantisce diritti aggiuntivi), per la quale sono necessari numerosi documenti che attestino requisiti ferrei per quanto riguarda, ad esempio, lo status lavorativo, reddituale e abitativo (come il certificato di idoneità dell'alloggio e un reddito non inferiore all'assegno sociale).
Oggi invece molti di loro possono ottenere gli stessi diritti concessi agli italiani con meno difficoltà burocratiche richiedendo la cittadinanza. Con questo provvedimento l'attuale Governo dimostra un nuovo e più civile atteggiamento di apertura nei confronti degli immigrati, che avvicina ulteriormente il nostro Paese all'Europa.