"Le recenti e drammatiche vicende legate al maltempo e al dissesto idrogeologico impongono una seria riflessione rispetto alle azioni concrete da intraprendere per dare risposte efficaci alla cittadinanza ma anche una netta inversione di tendenza rispetto ai tagli sulle politiche ambientali e alla difesa del suolo". Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente è intervenuto ieri sulla questione maltempo e sulle nuove terribili tragedie che hanno colpito gli abitanti della Liguria e della Toscana. "La sconsiderata gestione della sicurezza idrogeologica continua a farsi dettare le priorità dall'industria dell'emergenza, con il risultato di costi insostenibili per le popolazioni, senza ottenere alcun risparmio per le casse pubbliche, che dovendo risanare spendono molto più di quanto avrebbero speso se avessero prevenuto".

 "C'è bisogno di agire rapidamente e con interventi concreti per mettere in sicurezza il nostro territorio e la cittadinanza - ha continuato Cogliati Dezza - Dobbiamo fare un passo avanti che superi l'eterna programmazione degli interventi e cominciare ad agire ora, restituendo i fondi al ministero dell'Ambiente per realizzare il massimo a partire da opere anche piccole ma necessarie".

 Per arginare la vulnerabilità dei territori bisognerebbe adeguare le politiche regionali per la tutela e la prevenzione del rischio rivedendo le mappe, pianificando la lotta agli illeciti ambientali e demolendo gli immobili abusivi oltre a delocalizzare rapidamente i beni esposti al pericolo di frane e alluvioni, ma pur senza considerare gli interventi più complessi e costosi, con i fondi previsti lo scorso anno sarebbe stato possibile intanto realizzare opere come la manutenzione ordinaria dei corsi d'acqua cittadini, la stabilizzazione del movimento franoso, la demolizione delle case in alveo ecc. Tutti interventi necessari e concretamente realizzabili che, con le debite proporzioni, possono essere riproposti in tantissimi comuni per rendere sicuri i territori solcati da torrenti e fiumare. E se questo non bastasse a sistemare tutte le emergenze, permetterebbe però di agire con esiti determinanti in tante località che sarebbero messe al sicuro concretamente invece di perdere tempo a pensare a quale enorme cifra potrebbe servire per sistemare tutta la Penisola.

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