Secondo i recenti dati Istat il 5% della popolazione italiana è costituita da disabili. Se al soggetto disabile in età scolare è garantita una rete di servizi riabilitativi educativi e sociali la problematica sociale si fa più evidente e difficoltosa per soggetti disabili in età matura.

Numerosi sono i riferimenti legislativi a tutela dei diritti del disabile a partire  dalla Convenzione Onu. Questi riferimenti legislativi hanno avuto lo scopo di individuare linee di indirizzo generali per garantire agli individui e ai loro familiari un futuro degno. Ma se consideriamo che nei prossimi anni il "dopo di noi" riguarderà un numero sempre maggiore di individui l'argomento è di quelli che vanno presi sul serio.

Si parla di persone con disabilità gravi, prive del sostegno familiare, momentaneo o permanente. Si tratta di dare risposte, anche strutturali, per garantire loro un futuro di autonomia; si tratta di trovare risorse e sinergie. Molte esperienze sono nate da un lungo lavoro sul campo delle associazioni di volontariato ed i risultati di questo impegno a volte rappresentano delle soluzioni esemplari anche se vulnerabili.

  Perché una delle questioni centrali, come scritto nella proposta di legge "Dopo di noi" che fu presentata un anno fa dal Partito Democratico su iniziativa di Livia Turco ed altri, è quella di istituire un Fondo per l'assistenza che garantisca: il finanziamento di programmi di intervento, svolti da associazioni o fondazioni, volti all'assistenza delle persone non autosufficienti; lo sviluppo di piani di apprendimento o di recupero di capacità di gestione della vita quotidiana; il finanziamento di progetti volti alla creazione di famiglie-comunità, di case-famiglia, di soluzioni alloggiative in cui inserire progressivamente le persone afflitte da disabilità grave, compresi gli oneri di acquisto, locazione e ristrutturazione.

Negli anni scorsi la Regione Toscana ha individuato nelle fondazioni di partecipazione, non solo un modello teorico, ma soggetti idonei a svolgere una parte importante nella realizzazione di servizi a favore delle persone con disabilità cui viene a mancare il sostegno della propria famiglia.

Le fondazioni possono rappresentare soggetti in grado di garantire il giusto equilibrio tra il ruolo degli enti pubblici quali garanti della tutela dei diritti delle persone con disabilità ad essi affidati e quello delle reti familiari e associative che aderiscono alle fondazioni.


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