La proposta di una "nuova autorità finanziaria mondiale" avanzata dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace trova «l'apprezzamento e la piena condivisione» da parte delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani.  

Il responsabile del dipartimento Pace e stili di vita delle Acli, Alfredo Cucciniello, commenta il documento della Santa Sede "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un'autorità pubblica a competenza universale", presentato ieri mattina in Vaticano.  

«La crisi internazionale non si risolve se non si mette mano al modello di sviluppo e ad una profonda rivisitazione dell'economia e dei mercati. Il liberismo economico non governato, dove l'unica regola è "l'assenza di regole", ha prodotto il progressivo depauperamento dei valori del lavoro e della produzione, e aumentato in maniera insostenibile le differenze tra ricchi e poveri e tra Paesi ricchi e Paesi poveri. I mercati, le banche, le multinazionali vanno assoggettate ad una "nuova etica", che metta al centro la persona e i diritti umani».  

Aggiunge Alfredo Cucciniello: «Il tema della riforma degli organismi internazionali, a partire dall'Onu, è da sempre al centro delle riflessioni delle Acli sui temi della pace, e ora si ripropone sui temi dell'economia. Il documento del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace rilancia in particolare l'attualità della campagna per l'introduzione di una tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie. In questa prospettiva, aumentano le responsabilità dell'Italia ed il ruolo che essa può giocare nel contesto internazionale, a partire dal sostegno a queste proposte».

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