Esce dalle stampe il 2011 Report on Child Abandonment & Foster Care, quarto documento, dal 2007, di rapporto sull'abbandono, scritto da Amici dei Bambini. Un focus in progress sul fenomeno dei bimbi abbandonati, tra deserti di indifferenza e nebbie burocratiche, nelle regioni della civilissima Europa.

Nuovi risultati, dopo le precedenti indagini intorno al caso-Italia, alle funzioni e disfunzioni dei servizi nel Continente, alla gestione dei giovani care-leavers, parlano quest'anno di quattro aree europee (Italia, Bulgaria, Polonia, Romania) e dei loro sistemi di foster care: ossia l'affidofamiliare.

300 pagine di documento, suddiviso in quattro sezioni per lingua, di una trentina di pagine ciascuna, esplorano, in punti di forza e debolezza, la situazione reale dell'affido, misura di «protezione alternativa» dei figli di genitori temporaneamente in crisi, non in grado di mantenere o crescere i propri piccoli.

500mila, i bambini che risultano in affido in Europa. Nonostante le sue migliori intenzioni e nonostante esso rappresenti il più importante strumento di promozione della de-istituzionalizzazione dei bambini, emerge dal documento che lo scopo effettivo dell'affido non è ancora stato chiarito.

Misura temporanea o di lungo periodo? Volontarietà gratuita della famiglia affidataria, o compenso pagato? Queste le domande che Ai.Bi. rilancia, a proposito di affido, verso il fine di una risposta di dimensioni comuni.

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