Roma/Port-au-Prince, 20 ottobre 2011 -Un anno dopo lo scoppio dell'epidemia di colera ad Haiti, la popolazioneè ancora minacciata dalla mortale malattia. Secondo Medici Senza Frontiere(MSF), i servizi sanitari e le misure per prevenirne la diffusione sonoancora inadeguati.

"Le autorità haitiane e le organizzazioniinternazionali di soccorso devono fare molto di più per prevenire e curareil colera", dichiara Romain Gitenet, capo missione di MSF ad Haiti."C'è urgente bisogno di migliorare le cure mediche, fornire accessoall'acqua pulita e assicurare un'igiene adeguata. Acqua potabile e igienesono essenziali per fermare la diffusione del colera".

"Nonostante la comunità internazionaleabbia impegnato un'enorme quantità di denaro per assistere Haiti, migliaiadi persone continuano ad ammalarsi di colera ogni settimana e alcune nemuoiono ancora", prosegue Gitenet.

Fin dal manifestarsi dei primi casi dicolera, nell'ottobre del 2010, più di 450.000 haitiani si sono ammalatie più di 6.500 sono deceduti, secondo i dati del Ministero della Salutehaitiano. La stagione delle piogge facilita il diffondersi della malattia.

Nonostante i bisogni rimangano importantie urgenti, MSF è testimone di come le organizzazioni internazionali impegnatenell'assistenza sanitaria, nella distribuzione dell'acqua e nell'igienestiano abbandonando la lotta al colera. Ci sono ancora fluttuazioni pericolosee imprevedibili nel numero dei casi di colera. Ad esempio, nella quartasettimana di agosto, MSF ha curato per il colera 281 pazienti a Port-au-Prince;alla fine di settembre i casi sono saliti a 840 a settimana.

E' probabile che il colera sarà presentead Haiti ancora per diversi anni. Le autorità haitiane dovranno assumersila responsabilità della risposta alla malattia. Finora però non sono statein grado di mettere in piedi un'efficace risposta in tutto il paese.

Oltre ad assicurare un'adeguata assistenzaagli haitiani che necessitano cure per il colera, le organizzazioniinternazionali di soccorso dovrebbero fare di più per supportare il governohaitiano nel processo di integrazione delle cure per la malattia nellestrutture sanitarie e nell'implementazione dei piani di prevenzione.MSF ha iniziato a trasferire al Ministero della Salute la gestione deicentri di trattamento nei quali lavorano le proprie équipe.

Nel frattempo, salvare la vita degli haitianiresta una priorità. Secondo Gitenet: "i malati di colera continuanoa morire di disidratazione nelle aree remote del paese solo perché nonci sono punti per la reidratazione orale, centri per il trattamento o perla mancanza di personale sanitario adeguatamente formato e di assistentialla comunità. Ciò è inaccettabile".

Il colera ad Haiti e la risposta diMedici Senza Frontiere
Il colera è una infezione battericache si sviluppa principalmente attraverso acqua o cibo contaminati e attraversoil contatto con una persona infetta. Può uccidere rapidamente, ma è facileda curare attraverso cure e servizi sanitari adeguati. E' anche facileda prevenire, con l'accesso a fonti d'acqua pulita, il lavaggio regolaredelle mani e la conservazione adeguata del cibo. Purtroppo la maggior partedegli haitiani vive in zone rurali e in baraccopoli senza accesso all'acquapotabile o a strutture igieniche adeguate.

Fin dall'insorgere dell'epidemia dicolera nell'ottobre del 2010, Medici Senza Frontiere ha curato più di160.000 pazienti per il colera, il 35% di tutti i casi registrati nel paese.Le équipe di MSF stanno attualmente curando il colera nei quartieri diMartissant, Carrefour, Delmas, Cité Soleil e Drouillard nella capitale,oltre che nei dipartimenti dell'ovest e nord e dell'Artibonite.
 
Medici Senza Frontiere  è la piùgrande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesiportando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.


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